I ragazzi del 2024 sono senza speranza

sabato 24 settembre 2016


Virginia Raggi dice no alle Olimpiadi chiudendo definitivamente ogni spiraglio di trattativa sul tema. Diciamo subito che delle Olimpiadi ce ne impipiamo altamente perché è dimostrato che, ovunque esse siano state organizzate e tranne in rari casi, hanno portato più costi che benefici oltre che una lievitazione dei preventivi a dir poco spropositata.

Chiaro che buona parte degli scostamenti sulle previsioni siano da annoverare alla voce corruzione o, più in generale, a inefficienze di una macchina pubblica sciatta e sprecona. Ma il punto non è questo: il punto è che i grillini avevano vinto le elezioni spergiurando di essere diversi e promettendo di farglielo vedere loro a quel branco di coglioni politicanti e blateranti come si amministra la cosa pubblica e come si tirano a specchio le città con parsimonia ed efficacia. Adesso, rinunciare alle Olimpiadi perché altrimenti prevalgono il malaffare, lo spreco, il cemento e le lungaggini, equivale ad un atto di resa della politica ed una manifesta incapacità di cambiare le cose.

Eccola la decrescita felice: blocchiamo tutto e nel frattempo aspettiamo il declino con serenità cazzeggiando di scie chimiche sul web. Questa è l’inesperienza che avanza, questo è un grido forte e chiaro con il quale i pentastellati vogliono farci intuire di non sapere che pesci prendere preferendo non bruciarsi dopo aver criticato l’universo mondo. Meglio il nulla, dunque, a qualcosa che non si sa fare e che quindi si farebbe male, anche se nel frattempo un progetto per Roma non si intravede nemmeno all’orizzonte e si è alle prese ancora con la scelta degli assessori dopo mesi di cincischiamenti. Peccato però che il compito di chi amministra non sia questo: la politica deve avere l’ambizione di poterle cambiare le cose ma anche e soprattutto di dare messaggi di speranza per il futuro.

La politica oggi ha detto a chiare lettere ai ragazzi del 2024 che non c’è speranza.


di Vito Massimano