Professione educatore,   la precisazione

Gentile direttore e gentile redazione, leggo con sgomento quanto da voi pubblicato sul vostro giornale, mi riferisco all’articolo sulla pedagogia a tutela della scuola a firma di Sonia Sellitto. Vi sono nello stesso errori formali evidenti e pericolosi perché si possa fare una corretta informazione sul tema. Cito dallo stesso articolo: “Una proposta interessante arriva, invece, dal mondo politico, che finalmente si interessa alle questioni educative, e precisamente dal M5S. Il disegno di legge, denominato C. 2656 (“Disciplina delle professioni di educatore professionale socio-pedagogico, educatore professionale socio-sanitario e pedagogista”), è attualmente al vaglio del Senato”.

Non entro nel merito dei contenuti che la stessa esprime come legittimo parere personale o di Apei, visto che così si firma, quanto della sommaria, disinformata definizione che la stessa dottoressa Sellitto fa della proposta di legge per il riconoscimento dell’educatore e del pedagogista.

Essendo rappresentante della categoria e unica associazione riconosciuta, mi permetto di sottolineare quanto segue:

1) L’attuale situazione vede intanto la ex proposta 2656, meglio conosciuta come proposta Iori (Pd) Binetti (Ap), quindi non del Movimento Cinque Stelle, licenziata dalla Camera ed ora attualmente in Senato in settima Commissione in prima lettura, ma non ancora presentata né calendarizzata. Falso è che sia quindi una proposta del Movimento Cinque Stelle.

2) Il Movimento Cinque Stelle ha presentato una sua proposta al Senato della Repubblica, prima firmataria onorevole Manuela Serra, numero 2774, anche questa incardinata presso la settima Commissione in sede referente.

3) La proposta 2656 Iori-Binetti licenziata e passata dalla Camera al Senato ha preso una nuova numerazione ed è divenuta la proposta di legge 2334.

4) Questa settimana la Commissione settima del Senato avrebbe dovuto discutere del merito delle due proposte sopra indicate per definire se: a) unificarne o meno la discussione delle due proposte; b) se unificare e integrare le proposte in una unica; c) calendarizzare la discussione in Commissione.

Chiedo quindi per questi motivi di dare notizia delle “imperfezioni” che l’articolo della Sellitto riporta, perché crea ulteriore disinformazione su un tema fondamentale per la professione di Educatore Professionale.

Nicola Titta (Presidente nazionale Anep - Associazione nazionale educatori professionali)

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 21:47