Esistiamo, votiamo No

La prima e più importante ragione per la quale votare “No” al referendum è semplicemente quella di far capire a questi arroganti presuntuosi che noi esistiamo, ci siamo e vogliamo riprendere la sovranità che ci spetta.

Parliamoci chiaro, non c’è bisogno di entrare in nessun merito della riforma, perché il solo metodo con la quale è stata portata avanti e approvata puzza di presa in giro e di bruciato. Tutto è stato fatto per escluderci, sottrarci voce e pezzi di sovranità democratica, insomma per ridurci a spettatori o peggio pecoroni intruppati. Ma siccome il diavolo fa le pentole e non i coperchi, è scattato il referendum a darci la possibilità di manifestare la nostra esistenza, il nostro pensiero “Cogito ergo sum”.

Non siamo né pecoroni e né cretini, anzi, ci basta l’antifona per capire la messa e questa della riforma Renzi/Boschi, s’è capito dall’inizio, è un modo per cambiare le regole come piace a loro, come serve a loro. Ecco perché votare “No” è la più importante manifestazione di esistenza del popolo italiano, la più significativa dimostrazione che non c’è forzatura parlamentare in grado di scavalcarlo. Renzi, infatti, ha sempre contato sul presupposto che gli italiani alla fine si accodano, si lasciano trascinare dalla corrente, dalla suggestione, dal timore, per questo oggi minaccia catastrofi se vincesse il “No”.

Sciocchezze, pinzillacchere, direbbe Totò, con il “No” restiamo liberi, con il “No” resta intatta quella nobiltà costituzionale che, seppure con difetti, ha impedito tanti e tanti passaggi oscuri del Paese, dell’Italia. Con il “No” resta intatta la possibilità di cambiare in meglio quel che c’è da cambiare, resta intatta la possibilità di farlo tutti, ma proprio tutti insieme come democrazia indica. Con il “No” si chiude la porta all’arroganza e si apre il portone di un pluralismo partecipativo che è il solo con il quale si possa modificare le regole per tutti, le regole della democrazia. Con il “No” si sconfigge il palazzo e si afferma quella volontà di cambiamento che solo maggioranze amplissime possono determinare a garanzia di ogni italiano.

Ecco perché è inutile entrare nel merito di una riforma approvata a suon di forzature, di colpi di fiducia, di ghigliottine parlamentari, di maggioranze costruite ad hoc e diktat di partito. Quale merito può esserci dentro un metodo così? Quale merito può esserci dentro un sistema di approvazione imposto? Quale merito può esserci dentro una riscrittura costituzionale oligarchica? Poco o niente cari amici, ecco perché votare “No” è la più forte risposta possibile ad un tentativo di escluderci, marginalizzarci, ridurci alla sudditanza indolore ma pericolosa. E se non bastassero queste grandi ragioni per votare “No” ne esiste un’altra importante: mandare a casa Renzi e il suo Governo, perché stavolta il referendum lo personalizziamo noi! Votiamo “No” e guardiamo avanti, la storia ce ne darà merito e sarà un merito speciale, l’unico merito che conta.

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 16:55