Forza Italia s’è desta

...a un cenno di Silvio levata ha la testa... Così sembra, ora che riemergendo dalla stasi cui lo aveva costretto l’operazione al cuore. Silvio Berlusconi, allontanati i troppo volenterosi menagramo che vagheggiavano un loro ruolo di gestori del “dopo”, sembra aver allontanato anche il tentativo “confalonconfindustriale” di “nazarenizzare” la prematura eredità, sembra aver pure allontanati i menagramo che vorrebbero fargli dono di un posto di reggicoda al monopartitismo nazionale di Matteo Renzi.

La nomina, con la presidenza di Renato Schifani, di un “Comitato per il No” del centrodestra è, se non ancora un concreto apporto alla campagna referendaria, un segnale positivo.

Ho, nei giorni scorsi, manifestato timori e rilevato pericolose tendenze. A pensare male, come diceva Giulio Andreotti, spesso ci si azzecca, anche se si fa peccato. Più che preoccuparsi del peccato credo che bisogna essere lieti quando non ci si azzecca, a meno di essere degli stupidi menagramo.

A Schifani, cui non manca l’autorevolezza necessaria a gestire l’incarico, i miei migliori auguri, senza omettere la considerazione fatta per tutti i Comitati per il No, che, cioè, ciò che conta e conterà in conclusione è quel che fanno e sapranno fare. Non il fatto di esistere. Certo, oramai Renato Brunetta non è più solo tra quelli del suo partito a battersi senza riserve ed ambiguità. Ma, soprattutto, è sperabile che ora la smettano i progettisti di ritorni alla “cultura nazarenica”, gli appassionati consiglieri di voltafaccia clamorosi e ridicoli, di “ammorbidimenti” letali.

I Cerasa, i Pera, facciano pure la loro campagna per le cavolate giuridico-costituzionali della Boschi, ma smettendola di fare, almeno, i menagramo del centrodestra. È auspicabile che il Comitato di Schifani non si lasci intralciare da “riservisti mentali” e sappia assumere il ruolo primario e determinante che può e deve avere nella campagna per il “No”. Una campagna che potrà cancellare le ferite inferte dal golpe giudiziario che ha ribaltato sconciamente le libere istituzioni del nostro Paese. Buon lavoro! Auguri!

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 16:38