Gli italiani schiavi dell’Europa tedesca

La nuova Europa da costruire sarà a garanzia e mantenimento della pace e della stabilità economica, per il benessere del popolo dei cittadini europei, cioè di noi tutti. La storia, così come Obama e Renzi, inganna, imbroglia ed è necessario dunque fare attenzione perché il referendum italiano sulla Costituzione, ad esempio, stabilisce sotto il trafiletto: “L’esigenza di adeguare l’ordinamento interno alla recente evoluzione della governance economica europea”, che l’Italia non potrà più decidere cosa è meglio per sé, se non cambiando di nuovo la Costituzione.

Come per i senatori non più eletti dagli italiani e il Senato che ridimensionato allo stesso modo di come lo sono state le Province, cioè che non sono state abolite affatto, noi italiani non potremo più dire alcunché sull’Europa e gli ordini continueranno a venire dall’esterno e dai burocrati della Commissione, e i governi e i parlamenti continueranno ad essere cosa estranea ai cittadini: non eletti ma imposti. Come ha fatto, mutatis mutandis, l’Unesco in questi giorni, che ha soppresso la paternità di Israele, ebraica, sul Muro del Pianto dicendola musulmana, islamica. Una follia storica abnorme. Anche l’Europa di oggi, tedesca, estenderà ulteriormente i tentacoli diventando una follia storica abnorme, in assenza del suo rimodellamento, ristrutturazione e riorganizzazione. Lo scopo di Giorgio Napolitano, tramite il suo terzo governo mai eletto dagli italiani, il Napolitano/Renzi (dopo il Napolitano/Monti e il Napolitano/Letta), con la riforma costituzionale, è appunto quello di consegnare l’Italia e noi tutti mani e piedi all’Europa tedesca, cioè a questa Europa da rifare dalle fondamenta.

Con il referendum infatti si consegnerà la governance economica italiana all’Europa tedesca di Angela Merkel tramite quella che tecnicamente si chiama, in diritto, la costituzionalizzazione del vincolo esterno europeo. Nella relazione illustrativa al disegno di legge costituzionale (8 aprile 2014), infatti, è scritto espressamente che “lo spostamento del baricentro decisionale connesso alla forte accelerazione del processo di integrazione europea e, in particolare, l’esigenza di adeguare l’ordinamento interno alla recente evoluzione della governance economica europea... il complesso di questi fattori ha dato luogo ad interventi di revisione costituzionale rilevanti, ancorché circoscritti, che hanno da ultimo interessato gli articoli 81, 97, 117 e 119 della Carta – si tratta della costituzionalizzazione del vincolo del pareggio di bilancio avvenuta nel 2012 con il mai eletto Mario Monti – ma che non sono stati accompagnati da un processo organico di riforma in grado di razionalizzare in modo compiuto il complesso sistema di governo multilivello articolato tra Unione europea, Stato e autonomie territoriali”. Non è che non capite voi che leggete, è un testo fatto apposta perché non capiate né che si capisca. È un testo volutamente confuso e ostico perché non ce ne si occupi, ma significa in sostanza che noi tutti italiani dipenderemo totalmente dalle oligarchie burocratiche europee e saremo schiavi, o sudditi che dir si voglia, di scelte su cui non avremo, per Costituzione, alcuna voce a riguardo. Noi italiani cioè non potremo dire e fare niente se non obbedire, chinare la testa. E questo perché, votando sì al referendum, ci sarà scritto nella Costituzione, che non a caso Napolitano/Merkel premono tramite e con Renzi di imporci e costringere ad annuire, a firmare.

Oggi la Costituzione prevede, al contrario, e molto diversamente, che i vincoli esterni di cui all’articolo 117 “sorgano” e trovino la propria radice originaria nei Trattati sottoscritti dal nostro Paese, potendoci noi tutti liberare di tali vincoli denunciando i Trattati stessi, in applicazione dell’articolo 50 del Trattato sull’Ue. Questo articolo stabilisce infatti che “ogni Stato membro può decidere, conformemente alle proprie norme costituzionali, di recedere dall’Unione”. Dunque l’Italia, con un mero atto unilaterale, oggi, e senza che siano necessarie particolari motivazioni, può scegliere e decidere di recedere, pronunciarsi a favore dell’Italexit. Mentre con la riforma costituzionale, architettata appunto dal terzo governo non eletto ma imposto a tutti noi italiani da Napolitano, l’Italia e noi tutti, gli italiani, non potremo, ove anche volessimo, liberarci dai vincoli europei con la sola denuncia dei Trattati ma occorrerà/occorrerebbe la revisione ex novo della Costituzione, che avverrebbe oltretutto con una procedura che è stata/sarebbe aggravata, cioè ancora più difficile da fare, prevista dall’articolo 138 della Costituzione.

In pratica, con l’inserimento e la cosiddetta tipizzazione del vincolo esterno targato Ue, con la modifica cioè degli articoli 55 e 70 della Costituzione che Renzi/Napolitano si impegnano tanto a costringerci a cambiare, i nostri obblighi non discenderanno più per e dal Trattato ma addirittura per e dalla Costituzione, rimanendo noi tutti ben bene ingabbiati nella schiavitù di questa Europa (tedesca). Con i governi mai eletti, con il Parlamento dichiarato incostituzionale dalla stessa Corte costituzionale, noi italiani siamo stati trascinati nel gorgo del regime, nella arbitrarietà e discrezionalità dei pochi a svantaggio di tutti gli altri, nel non rispetto e nella costante efferata violazione delle nostre stesse regole democratiche, e nello stravolgimento di quelle costituzionali, al fine di piegarci alla schiavitù dall’Europa sbagliata che ci danneggia.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 21:50