Renzi ha bisogno di Roberto Benigni

Certo, il pericolo che in caso di vittoria del “Sì” (Dio ne scampi) si debba arrivare a casi di squartamento e di sezione di cadaveri per attuare l’articolo 57 secondo comma della Costituzione riformanda, è uno scherzo.

Ma non è un scherzo che quell’articolo preveda che due senatori, anzi uno solo, perché l’elezione di quello “sindaco” e quello “consigliere regionale” sono separate, debba in diverse Regioni e in ciascuna delle Province Autonome di Trento e di Bolzano avvenire “col sistema proporzionale”.

Oltre le due Provincie Autonome (Trento e Bolzano) che ne dovrebbero avere due per ciascuno (di cui uno “sindaco”), le Regioni dovrebbero avere ciascuna un numero di senatori “non inferiore a due” (comma 3) intendendosi tra quelli eletti tra i consiglieri regionali e tra i sindaci. Questi ultimi dovrebbero essere uno per Regione (e Provincie Autonome). Quelli tra i consiglieri regionali dovrebbero essere gli altri, assegnati per ciascuna Regione in proporzione al numero degli abitanti ed eletti dai Consigli provinciali o regionali “col sistema proporzionale”.

Non sembra possibile che l’elezione dei senatori-consiglieri e del senatore-sindaco avvenga congiuntamente. E allora a dover essere eletto con il sistema proporzionale dovrà essere, in alcuni casi (Provincie Autonome, Molise e qualche altra), un solo senatore.

La cavolata è evidente ed indiscutibile. Si dirà che è, tutto sommato, “marginale” e che, poi, “in via di intepetrazione”, si giungerà ad eleggere chi avrà avuto più voti, rinunciando allo squartamento ed al sezionamento di cadaveri necessario o, almeno, del seggio per osservare il “sistema proporzionale”. Una Costituzione “da interpretare” per porre rimedio ad una gran cavolata. È una contraddizione in termini, perché deve essere la Costituzione a “guidare” l’interpetrazione delle leggi ordinarie ed il comportamento di tutti quelli che svolgono pubbliche funzioni. È una prova della approssimazione, del pasticcio continuo con il quale si è proceduto a redigere la disgraziata modifica.

Se dovremo sperare che non si giunga ad applicare quella norma assassina ed a vedere lo scempio dei cadaveri dei senatori, resterà comunque a questa proposta di nuova Costituzione il marchio della ignoranza dell’aritmetica e dello spregio del ridicolo. E, simbolo di questa gran cavolata e di tutta l’indecente riforma sarà Roberto Benigni. Non quello della “Costituzione più bella del Mondo”, ma quello della “Costituzione più bellissima” cui pare si sia convertito. Quello del film “Il Mostro” affettatore di cadaveri con tanto di sega elettrica. Un Benigni pronto per un altro Oscar: quello dell’umorismo nero e truculento dei “senatori fatti a pezzi col sistema proporzionale”. No, il “Mostro” no. Votiamo no.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 21:59