Scoraggiare le proteste   attraverso i pestaggi

Un Governo non eletto scatena i propri armigeri (la polizia) in piazza. Prova muscolare, per dimostrare a tassisti, ambulanti e commercianti al dettaglio che i padroni dello Stato possono lasciare (in forza della direttiva Bolkestein) senza lavoro milioni di italiani, milioni di lavoratori autonomi.

La Bolkestein, cosiddetta da Frits Bolkestein, commissario europeo per il mercato interno della Commissione Prodi, che ha curato e sostenuto questa direttiva (per semplicità viene indicata col suo nome). La direttiva Bolkestein di fatto azzera tutte le licenze commerciali, anche quelle di chi (come tassisti e operatori negli spazi pubblici) s’è dovuto indebitare per acquistarne una da chi andava in pensione. La vendita della licenza era diventata per tanti una sorta di liquidazione, di “trattamento di fine rapporto”.

Di fatto la Bolkestein azzera il valore di tutte le licenze commerciali, prevedendo che venga emesso il “bando per l’assegnazione delle concessioni in scadenza per svolgere attività commerciale e di servizi in spazi pubblici e beni demaniali”. Un provvedimento che mette per strada gestori di spiagge, accoglienza turistica e privati che operano nel trasporto pubblico. Non dimentichiamo che la Bolkestein procede in buona compagnia di tutte le direttive Ue che mettono fuori legge rivendite al dettaglio, commerci ambulanti, mercatini rionali e dell’usato. Senza calcolare che la metà delle attività artigianali e manifatturiere hanno già chiuso i battenti per le normative europee. Provvedimenti che preoccupano chi fa impresa.

Intanto la Corte di giustizia europea ha già multato il governo italiano per il rinnovo automatico delle concessioni: il governo ha risposto con un decreto che proroga fino al 31 dicembre del 2018 tutte le licenze in scadenza entro luglio. Poi toccherà agli enti locali fissare un bando che permetta alla gente di aggiudicarsi nuovamente il lavoro: in tantissimi rimarranno fuori, si prevede l’invasione delle società estere tanto gradite all’Ue e, soprattutto, già si parla di lunghissimi iter burocratici che innalzeranno le percentuali dei disoccupati. Così alla protesta dei tassisti s’è aggiunta quella degli ambulanti, che chiedono di essere esclusi da effetti congiunti di globalizzazione e libero mercato.

Di fatto l’Unione europea sta strangolando l’Italia con una miriade di effetti negativi, dal trasporto pubblico non di linea (taxi) ai commerci. In questo clima è maturata la crescente agitazione, sfociata negli scontri romani a pochi metri dalla sede del Partito Democratico. Le forze dell’ordine pare abbiano avuto ordine di picchiare duro, di non fare sconti a tassisti e piccoli commerciati, ritenuti dal “Palazzo” zavorra del sistema produttivo italiano. La posizione arrogante dei detentori del potere ha, per reazione, cagionato lanci di uova, vasi e tavolini, con annesse auto danneggiate. Ma sull’esplosione delle bombe carta s’affastellano non pochi dubbi. Non sono pochi i manifestanti che sostengono che a lanciare gli ordigni sarebbero stati agitatori esterni sia ai movimenti politici che alle categorie in protesta. Una sorta di strategia delle tensione? Così sembrerebbe, e per scongiurare che ad ambulanti e tassisti si possano aggiungere altre categorie violentate dalla direttiva Bolkestein come dall’obbrobrioso “decreto milleproroghe”. Quello che più sconvolge è che questa volta i disordini siano stati voluti proprio dalla polizia, che ha caricato i manifestanti ancor prima che questi lanciassero oggetti. Secondo un manifestante la reazione sarebbe partita come risposta alle parole offensive contro lo Stato, il Pd e le forze dell’ordine. In pratica la forza pubblica avrebbe reagito con le mani contro le parole. Ricostruzione dei fatti dimostrata dalle sequenze fotografiche che accompagnano il pestaggio di Giuliano Castellino (nella foto), soprattutto il suo arresto con l’uso dei manganelli: va detto che il fermato era privo d’oggetti atti ad offendere.

Una prova muscolare che la polizia potrebbe usare contro qualsivoglia manifestate, nero, rosso o bianco... e che ci fa comprendere come le cose stiano volgendo verso lo “Stato di polizia”: una sorta di guardia armata del potere non eletto. “Intanto il governo ha detto che entro 30 giorni s’impegna ad emanare un decreto ministeriale che regoli i servizi di noleggio con conducente e scavalchi l’emendamento Lanzillotta”: parole di un sindacalista delle categorie in agitazione. È evidente che i tassisti protestino contro l’emendamento Lanzillotta, che liberalizza il mercato dei trasporti a pagamento. Secondo i malevoli il Palazzo avrebbero deciso di eliminare i tassisti stringendoli tra Uber e l’emendamento Lanzillotta, in modo che le licenze pagate a peso d’oro verrebbero ridotte a carta straccia, favorendo i trasporti alternativi di altri privati. Poi è storia vecchia e risaputa che i grandi gruppi desiderino eliminare anche gli ambulanti.

Intanto dall’Ue dicono che “per l’Italia il tempo delle dilazioni è terminato”. Tradotto, significa che si dovrà aumentare la disoccupazione mettendo fuori legge commerci e attività artigianali. Lecito credere che i disordini siano stati solo un assaggio. E con questa polizia, sempre più prona al potere, non stupirebbe si arrivi a colpire a morte i manifestanti. L’unica speranza è riposta in qualche magistrato, che coraggiosamente potrebbe aprire un’indagine sui pestaggi, perché non diventino un deterrente a dissentire.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:46