Altro che percezione, stiamo affondando

Pura idiozia chiedersi perché sempre più gente guardi con favore Trump, Brexit, Putin, oppure invochi la necessità di regole, rispetto, cambiamento e quant’altro possa assomigliare a uno Stato di diritto vero e non fasullo.

Idiozia perché da troppi anni è una minoranza netta a governare il Paese; da troppi anni si sottopone la gente a uno stress insopportabile; da troppi anni si trascurano le evidenze. Basterebbe guardare la realtà per capire, innanzitutto fra opposizione e assenteismo, il Paese reale è da anni in maggioranza contro il Governo; da anni i sacrifici imposti annichiliscono i benefici; da anni le promesse si risolvono in bufale.

Da Mario Monti in poi è praticamente impossibile trovare una voce che abbia migliorato la vita della gente: tasse, servizi, immigrazione, sicurezza, giustizia, lavoro, credito, tutto è scivolato all’inferno. L’apparato pubblico fa acqua da tutte le parti e non c’è ufficio al quale il cittadino si accosti che non lo veda uscire imbestialito dopo file da Terzo Mondo, per non parlare della sanità, della scuola, degli enti locali. Il fisco era e resta un’ossessione; lo stress zuccherino della rottamazione per come è stato fatto sarà un flop o quasi; l’accesso al credito era e resta una chimera nonostante i salvataggi delle banche; il Jobs act era e resta un bluff elettorale.

Come se non bastasse, i governi incuranti delle proteste crescenti verso un’immigrazione incontrollata e pericolosa hanno continuato a riempire il Paese di veri e propri sconosciuti a decine e decine di migliaia. Oltretutto si è continuato a prendere in giro gli italiani con l’utilizzo di parole più irritanti che inutili, del tipo “percezione”, come se le persone fossero dei cretini in grado di captare, ma non decodificare. In questi anni gli italiani hanno non percepito ma vissuto, toccato, verificato e subito sulla pelle il dramma e l’ossessione della disoccupazione, del fisco, dei disservizi, della sicurezza nelle strade e nelle case, degli imbrogli di alcune banche. Altro che percezione, anno dopo anno è peggiorato il clima, la qualità della vita, i conti di casa, l’accesso ai servizi, la burocrazia. Per non parlare degli obblighi dell’Euro e dell’Europa che, passo dopo passo, sono arrivati a stringerci in una morsa che soffoca tutto e tutti, togliendo ogni autonomia e ogni sovranità. Come si fa ad insistere sulla beatificazione della moneta unica quando i risultati dopo quindici anni sono quelli che si vedono e non solo per l’Italia che sta peggio di tanti altri. In Europa, tranne la Germania, la maggior parte dei Paesi, che pure in partenza stavano meglio del nostro, sono peggiorati e non di poco, dunque non è solo un problema di debito, di deficit, di conti, è un problema di impianto. Insomma, se la gente da noi, ma anche altrove, protesta e scende in piazza con sempre maggiore frequenza e volontà, ci sarà un motivo, oppure vogliamo derubricare tutto con le idiozie della percezione, dell’estremismo, dell’intolleranza o peggio del pericolo di destra? È possibile che non ci si domandi nemmeno per sbaglio come si possa sentire la gente che oltretutto quotidianamente legge e scopre di privilegi, pensioni d’oro, scandali, malaffare, superstipendi, furbetti e ingiustizie?

Ecco perché è un’idiozia cadere dal pero sul vento euroscettico, sul desiderio di sovranità, sulla voglia di rispetto e di regole, sulle richieste di giustizia ed equità. Ecco perché non basterà rimandare la data del voto, non basteranno i soliti pannicelli caldi e i soliti contentini; non basteranno un po’ di dati positivi gettati ad hoc in pasto alla gente. Insomma, siamo arrivati al bivio finale, o si ascolta la voce degli italiani oppure non ci sarà legge elettorale in grado di intortarli e la colpa non sarà della percezione...

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:45