Italiani d’Europa

Di questi tempi davvero disastrosi vanno di moda i sondaggi, che non riguardano solo la politica. Ce n’è uno davvero interessante: “Quali sono i mali più grandi che affliggono il nostro martoriato Paese?”.

A questa domanda gli italiani rispondono quasi con la medesima percentuale, indicando nell’immigrazione e nella politica i mali principali. Certamente una bella ma non entusiasmante gara, che richiama un motto molto in uso nel mio mondo: Avvocatura e Magistratura, due facce della stessa medaglia!

L’immigrazione ormai è senza alcun controllo (qualche giorno fa più di mille persone sono state salvate dalla nostra Marina militare e saranno sistemate dove capita). Ma la conseguenza dell’enorme disagio sia per gli italiani che per gli immigrati stessi, gran parte dei quali sono clandestini, a chi va attribuita se non alla politica nostrana, ma anche europea ed internazionale? Quando la politica è gestita da personaggi non adeguati a gestire le criticità, il disastro si verifica certamente. Ma i nostri politici non fanno altro che litigare tra loro al fine di assicurarsi la gestione del potere che assicura loro i tanti privilegi che ben conosciamo. La giustizia non è da meno; ormai è alla deriva e con i suoi provvedimenti, spesso contraddittori, assicura l’impunità a chi non la merita e penalizza le tante persone che ad esempio, aggredite nella propria casa, non possono neanche difendersi, pena una severa condanna per eccesso colposo di legittima difesa con conseguenziale risarcimento del danno in favore degli eredi dell’aggressore.

Nel mentre tutti i mass media con atteggiamento trionfalistico annunciano la presidenza del Partito Socialdemocratico Tedesco (Spd) in capo al signor Martin Schulz, che tutti ricordiamo dire peste e corna dell’Italia durante il Governo di centrodestra guidato da Silvio Berlusconi. Dal canto suo, la signora Angela Merkel continua a condizionare l’Europa in favore della sola Germania a tutto danno degli altri Paesi europei che continuano a subire l’egemonia tedesca.

Intanto l’Italia è pronta a festeggiare il sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma, esponendo la Capitale al grave pericolo di manifestazioni violente organizzate dai centri sociali e dai Black Bloc provenienti da tutta Europa. Certamente sarà presente insieme al premier Paolo Gentiloni anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella, reduce da Locri per la manifestazione antimafia durante la quale ha ricordato il fratello Piersanti, ma sempre assente nel vero giorno della memoria per noi italiani, il tremendo 10 febbraio a Basovizza dove migliaia di italiani persero la vita trucidati e buttati nelle Foibe dalle truppe titine.

Speriamo che il 25 marzo vada tutto bene ma non si attribuisca al populismo o al nazionalismo (espressioni che vanno tanto di moda per denigrare chi ama il proprio Paese, che non deve mai perdere la propria sovranità per far parte di un’Europa che allo stato non è quella dei popoli) la responsabilità della contestazione. A noi italiani va bene far parte dell’Europa unita (che non è quella attuale) ma, per favore, che nessuno si permetta mai di farci dimenticare la nostra Patria che abbiamo amato e che nonostante tutto continuiamo ad amare.

Aggiornato il 07 aprile 2017 alle ore 18:13