Meloni: “Per la leadership del centrodestra ci sono anch’io”

lunedì 25 settembre 2017


Nessuna intenzione di lasciare che la corsa per la leadership del centrodestra sia una sfida a due tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi e così, dal palco della festa di Atreju, Giorgia Meloni manda un messaggio chiaro ai due alleati: in campo per il centrodestra e per la guida dell’Italia ci sono anche io: “Mi diranno che sono donna, mamma, troppo di destra ma io vado avanti fino dove mi porta il popolo”. La leader di Fdi chiude la festa del suo partito, giunta alla ventesima edizione, e si prepara alla sfida elettorale del 2018. Un appuntamento a cui il centrodestra “deve presentarsi unito” con una proposta credibile. “Un’alleanza di patrioti - la battezza Meloni - che faccia gli interessi degli italiani massacrati da anni di governi di inciuci”. Il progetto di una coalizione di centrodestra ha tenuto banco nella tre giorni di dibattiti e, se a parole anche gli altri sono d’accordo, a dividere è lo strumento con cui tornare alle urne.

Se infatti Lega e Forza Italia (nonostante i mal di pancia interni) hanno detto sostanzialmente sì al cosiddetto Rosatellum 2, Fratelli d’Italia è nettamente contraria. Per la leader di Fdi la nuova legge deve avere un premio di maggioranza ma anche le preferenze. Dal palco l’ex ministro prova a fare una richiesta: “Che almeno si conceda la discrezionalità nell’usare le liste bloccate perchè io voglio che parlamentari di Fdi li scelgano i cittadini”. Una presa di posizione che allontana Meloni dagli altri due leader, ed in particolare da Silvio Berlusconi. Il Cavaliere non solo avrebbe voluto un sistema ancora più proporzionale ma ha sempre visto come fumo negli occhi le preferenze. E la legge elettorale non è l’unico punto su cui all’interno di quella che dovrebbe essere la futura coalizione di centrodestra si registrano ancora molte distanze.

Oltre al modello di legge elettorale infatti c’è il “nodo” delle primarie per la guida del centrodestra: primarie che da tempo chiedono sia Salvini che Meloni ma su cui Berlusconi è nettamente contrario. Il Cavaliere, così come nei giorni precedenti, non viene mai menzionato dalla “padrona di casa” che però non gli risparmia critiche indirette. Parlando della lotta all’evasione fiscale la leader di Fdi si scaglia contro Marchionne e contro chi (Berlusconi non ha mani nascosto il suo apprezzamento per l’ad di Fca) ha pensato a lui come premier: “La Fiat per anni ha ricevuto aiuti ma ha spostato gli stabilimenti all’estero e lo stesso Marchionne paga le tasse in Olanda, ipotizzare lui presidente del Consiglio è un’offesa agli imprenditori italiani”. La leader di Fdi se la prende anche con il Pd reo di voler “effettuare una sostituzione etnica” approvando la legge sulla cittadinanza: “chi vuole lo ius soli disprezza l’Italia”. E non manca un nuova accusa alla presidente della Camera Laura Boldrini: “Per la sinistra un’immigrato viene prima di una donna stuprata”, attacca la leader di Fratelli d’Italia che se la prende con il silenzio delle femministe, delle attrici e della stessa presidente di Montecitorio di fronte agli ultimi casi di stupro: “Nelle prossime settimane faremo una grande manifestazione delle donne che difendono le donne e invito la Boldrini. Spero - osserva con una punta di ironia - non abbia di meglio da fare, come preoccuparsi che una donna sia chiamata ‘capatreno’ e non capotreno”.


di Redazione