Biotestamento: contrari FI ed Epi, Capezzone vota “sì”

giovedì 7 dicembre 2017


“Forza Italia è contro il biotestamento e contro lo ius soli, per il metodo, per i tempi e per il merito. Non è possibile approvare norme così delicate in fine legislatura, dividendo il Paese, dividendo il Parlamento, magari con la fiducia o con i canguri, cioè con metodi che chiudono la possibilità del dibattito parlamentare. Non è possibile, soprattutto, farlo strumentalizzando queste due materie a fini puramente elettoralistici, perché queste due leggi servono a Renzi solo per costruire un po’ di alleanze con Pisapia e con altri sinistri”: lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, parlando ieri con i giornalisti in sala stampa a Montecitorio. “Questa è veramente la peggior politica possibile - ha spiegato Brunetta - barattare norme sensibili su cui il Paese è diviso per qualche seggio, per qualche collegio in più. Quindi noi diciamo di ‘no’ per il metodo e per il merito”. 

Un secco “no” arriva anche dal nuovo partito fondato da Stefano Parisi. “La legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario - ha scritto nel blog dell’Associazione amici di Marco Biagi il presidente della Commissione lavoro del Senato, Maurizio Sacconi (Energie per l’Italia) è motivata dal carattere ideologico dei suoi contenuti in quanto orientati ad introdurre nell’ordinamento una prima forma di eutanasia omissiva delle stesse cure fondamentali”. “Laicamente - aggiunge Sacconi - non comprendiamo le ragioni di una rigida regolazione del complesso confine tra la vita e la morte che dovrebbe rimanere affidato alla cooperazione tra il medico, il malato e i suoi familiari. Il favore per la vita è un principio fondante della nostra nazione, fonte della sua stessa vitalità che non a caso si è affievolita proprio con l’allontanamento dalle sue radici. È paradossale che il Partito democratico guidi con accanimento le leggi ideologiche che mettono in discussione i principi della tradizione cristiana, a partire dalla vita e dalla famiglia, nel momento in cui ha un gruppo dirigente che si autodefinisce cattolico, che così implicitamente dichiara di considerare la fede come la ragione dell’impegno pubblico. I gruppi dirigenti comunisti del passato erano ben più attenti ad evitare soluzioni laceranti della nazione”. “Fine vita, ius soli - ha aggiunto lo stesso Parisi - il Pd sta mettendo sotto pressione il Parlamento per far approvare, alla fine di questa pessima legislatura, gli ultimi provvedimenti che diano il senso della propria presenza, certo che la prossima legislatura lo vedrà marginale. Deciso a recuperare un elettorato di sinistra che ormai non guarda più al Pd ma altrove. I temi del fine vita e della cittadinanza per gli immigrati sono molto delicati, e per essere affrontati richiedono un largo consenso sociale. Una vasta e profonda azione di informazione presso i cittadini”. “Il Pd - conclude Parisi - si fermi se non vuole sprofondare nei consensi e se non vuole consegnarci un Paese ancora più diviso e lontano dalla politica”.

“Nell’ambito delle scelte personali libere che il nostro movimento ha scelto e riconosciuto, com’è naturale su questioni di questo tipo, alla Camera ho votato a favore della legge sul biotestamento”, ha invece detto Daniele Capezzone, deputato di Direzione Italia. “Ne vedo i limiti, le ambiguità, le zone grigie, che certamente solleveranno conflitti e ricorsi presso la Corte Costituzionale e le Corti europee. Ne vedo l’appesantimento burocratico, inserito per dissuadere e scoraggiare. Ma ho votato comunque a favore perché, dal mio punto di vista liberale, credo che in fondo la domanda a cui ogni parlamentare debba rispondere dinanzi a ogni provvedimento (qualunque legge: economica o attinente alle scelte personali) sia: questa legge allarga o restringe la sfera della decisione individuale e privata? O invece allarga la sfera della decisione pubblica e collettiva? Io, su tutto, milito nel primo campo”. “In ogni caso - conclude Capezzone - sbaglierebbe gravemente il centrodestra se aprisse una crociata. Gli elettori di centrodestra sono liberali: una campagna estremista e confessionale non li rappresenterebbe. Allo stesso modo, sarebbe un gravissimo errore (anzi, uno sproposito!) se il Governo ponesse la fiducia su un tema di coscienza”.


di Redazione