La Costituzione compie 70 anni

venerdì 29 dicembre 2017


Nell’espressione di un popolo che liberamente propone e si dà le proprie leggi e regole morali, è la Costituzione che indica il livello al quale la civiltà dello Stato, di cui essa viene ad essere il fondamento, sia giunto. Settant’anni orsono veniva sottoscritta la nostra Costituzione repubblicana nella quale furono trasfusi i principi democratici profondamente elaborati e finalmente emersi dopo una lunga, tormentata dittatura che aveva portato l’Italia alla rovina mediante una guerra sanguinosa, spesso fratricida e distruttrice di buona parte di una cultura civile che andava tenacemente e rapidamente ricostituita.

Nella necessità di contemperare ideologie e visioni politiche di contrastante natura, fu necessario rinunciare da parte di alcune componenti dell’assemblea che rappresentavano posizioni estremiste alle loro intransigenze e si giunse così alla stesura di una carta serenamente equilibrata. Oggi però, come per tutte le espressioni della mente umana che in continuazione si evolve e progredisce, è fuor di dubbio che sia necessario valutare l’opportunità di apportare alcune modifiche che costituiscano emendamento della legge fondamentale dello Stato, pur senza stravolgerla, in modo che essa si adegui però e si uniformi al necessario adattamento imposto dalla modificata mentalità che la società è andata maturando in questi ultimi sette decenni.

Pensiamo alla formazione della Unione europea, alla migrazione di popoli che ogni giorno di più l’Europa provoca ed attrae, alla velocizzazione del trasferimento delle comunicazioni e del pensiero e della circolazione degli umani stessi. Alla globalizzazione, alla spinta interiore che gli uomini avvertono nei confronti delle loro mutate necessità, o più semplicemente dei loro desideri conformi a ciò che la maggior parte degli individui ritiene sia un obiettivo da raggiungere per soddisfare il proprio diritto naturale. Nel vasto insieme di tante considerazioni che la ricorrenza di questo anniversario impone, devono emergere i principi legati ai diritti dell’uomo, insopprimibilmente connaturati a ogni componente del nostro consorzio civile che in essi si rispecchi e se ne senta titolare per nascita ed esistenza. Abbandonando vuote parole di circostanza, in questa occasione che ricorda a noi stessi i valori della Costituzione, ci proponiamo di apportare un onesto e ponderato contributo teso a migliorare la carta costituzionale mediante un confronto leale che abbia come unico obiettivo il progresso della società.


di Alfredo Arpaia e Oreste Bisazza Terracini