No all’Alitalia ai tedeschi

venerdì 5 gennaio 2018


Il danno di immagine all’intero nostro Paese sarà enorme. Non diamo assolutamente Alitalia, cioè la compagnia di bandiera italiana alla Lufthansa tedesca. Mi chiedo e chiedo: vi siete bevuti il cervello? Per carità. In tempi di Europa franco-tedesca, ci manca solo che questi quattro Pd mai eletti al governo rubato del nostro Paese cedano la nostra compagnia, che peraltro hanno distrutto loro stessi. Si vada al voto e, se non ci sarà un ”vincitore”, il Parlamento chieda innanzitutto scusa agli italiani e apporti una modifica alla legge elettorale inserendo la maggiore coincidenza possibile della volontà degli italiani ed, entro un mese, si torni a votare. Oggi non esiste governo legittimo né legittimato a disporre della nostra compagnia aerea, che tale deve restare. Non si firmi nessun accordo per trattare tantomeno in esclusiva con i tedeschi, tale eventuale accordo è invalido in nuce , mancando qualsivoglia legittimo potere in capo all’odierno contraente scaduto italiano. Con i tedeschi non funzionerà, sarà una totale disfatta per gli italiani, non saranno tutelati né i posti di lavoro né qualsivoglia strategia di crescita competitiva italiana, non aumenterà nessuna produttività, piuttosto sarà imposta una riorganizzazione a completo totale nostro danno.

Calenda, Padoan e il governo attuale illegittimo non ha i poteri di legittimità necessari, né oggi né li aveva prima dello scioglimento delle Camere da parte di Mattarella a dicembre del 2017, per decidere e operare. Gli italiani, nel caso, organizzeranno una class action “a giro” per annullare qualsivoglia accordo a vantaggio tedesco in quanto a svantaggio del nostro Paese. Deutsche Bank e la situazione bancaria tedesca rendono così evidente la poca credibilità della posizione tedesca che, con l’Europa trasformata e deturpata a proprio favore tedesca, non fa ed ha fatto altro che evidenziare l’intento ed il solo fine tedesco di fare shopping o meglio colonizzare l’Italia a danno di noi tutti. Sia chiaro e siano avvertiti i tedeschi: l’Esecutivo eletto a marzo prossimo ribalterà ogni intesa raggiunta da quello attuale illegittimo. In mano tedesca, “made in Italy” diventa “made in Germany” con il culo degli italiani, statene certi. Se Calenda e Padoan gli e altri cercano, come già hanno fatto tanti loro colleghi, politici banchieri ed altro, agevoli porte girevoli tedesche a proprio personale favore , verrà loro imputato e fatto valere gravemente. La Germania è, come già visto a cominciare dalla Grecia, tuttora in fase di colonizzazione esasperata in Europa. Ora non si lasci colonizzare l’Italia.

Si attenda l’esito delle votazioni. Gli italiani non vogliono la cessione dell’Alitalia alla Lufthansa. Non è difficile capire la strategia perseguita sin qui, ed in cui l’acquisto di Alitalia rientrerebbe pienamente, dalla Germania. Basti guardare, anche solo da ultimo al nuovo trattato guarda caso unicamente franco-tedesco con cui Germania e Francia a fine gennaio 2018 , soli, ratificheranno un mercato unico dell’energia. Merkel e Macron si sono attrezzati, soli, il loro asse franco-tedesco per depredare – economicamente – l’Europa e i suoi Paesi membri. Il 22 gennaio 2018 i Parlamenti di Francia e Germania, l’assemblea nazionale ed il Bundestag, approveranno senza problemi la risoluzione che vuole potenziare l’integrazione di Francia e Germania.

“Francia e Germania vogliono lavorare insieme” hanno fin qui sibilato Macron, cioè Brigitte e Merkel all’unisono. Nella risoluzione c’è “la realizzazione di uno spazio economico franco tedesco con regole armonizzate” per il diritto societario, la normativa sulle bancarotte e la fiscalità delle imprese, che a termine dovranno essere identici per Francia e Germania. Sono previste anche “norme comuni per i diritti sociali”, un “mercato unico dell’ energia” e progetti molto specifici come addirittura uno “statuto dello stagista franco-tedesco” in modo da rendere possibili scambi permanenti. Entro il 22 gennaio 2019 Germania e Francia intendono anche perfezionare un accordo che porti “alla convergenza delle procedure legislative e di trasposizione delle direttive europee negli ordinamenti nazionali”. Tali “belle” iniziative franco-tedesche, finora mandate avanti in grande segreto cioè ad insaputa di tutti gli altri Stati membri, marginalizzeranno l’Italia, che, anche con Alitalia, sta infilandosi nei panni di vittima designata e di Paese colonizzato (i francesi hanno già preso tutto il prendibile dall’Italia in termini di società ed attività ora francesi, non più italiane). Germania e Francia hanno interpretato ed interpretano l’Europa tedesca e l’Unione come le proprie rispettive possibilità nazionali di ingrandirsi e occupare.

L’unica possibilità che ha oggi l’Italia di potere continuare a esistere quale Stato membro fondatore protagonista dell’Unione – economicamente ancora prima che come nazione – è quella di presto smarcarsi, facendo presa e appoggio, da una parte, sulle nuove contrattazioni di Theresa May, in corso, post Brexit nel e con il mondo – conseguentemente chiedendo e imponendo, all’interno dell’Unione, la ricontrattazione delle regole europee a proprio favore superando e oltrepassando l’esperimento nefasto dell’Europa tedesca a nostro danno – e, dall’altra parte, “derrapando” sugli e grazie all’appoggio degli Stati Uniti e di Trump. Parigi e Berlino non dialogano, si accordano tra loro e colonizzano. Washington e Londra sono i riferimenti e il nostro punto d’appoggio, la garanzia ed il nostro futuro per e nella nuova Europa, e nello scacchiere mondiale.


di Francesca R. Fantetti