Centrodestra, lunga telefonata tra Salvini e Silvio Berlusconi

venerdì 5 gennaio 2018


Lunga e cordiale telefonata di auguri di inizio anno, mercoledì scorso, tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. I due leader - si è appreso - hanno commentato con grande soddisfazione i sondaggi che danno il Centrodestra vicino al 40% e messo a punto il calendario di incontri in vista della definizione delle liste e della campagna elettorale. Le squadre stanno lavorando alla stesura del programma (flat tax e riduzione tasse, creazione di posti di lavoro con la decontribuzione per chi assume giovani, rafforzamento della sicurezza nelle città e contrasto all’immigrazione clandestina). Berlusconi e Salvini si sono accordati per un nuovo incontro tra pochi giorni. “Non ci sono ancora appuntamenti fissati con gli alleati. Chiamerò Silvio Berlusconi e poi vedremo nei prossimi giorni di entrare nel merito prima del programma e poi su tutto il resto”, ha detto ieri il segretario della Lega in una conferenza stampa nella sede di via Bellerio.

Per Salvini, secondo i sondaggi “il centrodestra è vicino al 40% e vincerà le elezioni del 4 marzo, con una Lega trainante”. “Evito di seguire le vicende di quarte, quinte o seste gambe - ha detto ancora Salvini - perché non è un problema mio. Penso che un governo possa stare anche su tre gambe, i miei interlocutori sono due: chi vuole fare esperimenti di eugenetica, se ne farà carico”. Alla riunione del Consiglio Federale della Lega - ha spiegato - è stato “fatto il punto della situazione con tutti i dirigenti da Nord a Sud, ed era presente anche il vertice del sindacato Ugl, con cui abbiamo confermato un accordo di reciproca, lunga e proficua collaborazione, sia in Italia che all’estero”.

Salvini ha anche evidenziato come il “lavoro sia la vera emergenza nazionale, altro che ius soli”. E ha aggiunto che la collaborazione riguarderà i progetti di riforma delle pensioni, della scuola e dell’università. Salvini, che nel simbolo elettorale ha indicato la sua candidatura a capo del Governo, ha sottolineato che Maroni come Zaia è impegnato a “portare a casa” l’accordo con il Governo per l’autonomia di Lombardia e Veneto, dopo i referendum regionali del 22 ottobre. “Il tema dell’autonomia - ha detto il leader leghista - ha ormai sfondato e fortunatamente è diventato trasversale. L’accordo si può firmare entro la fine di gennaio. Il coronamento di trent’anni di battaglia politica e culturale”.


di Redazione