Centrodestra: una chance straordinaria

Diciamoci la verità le soluzioni che propone il centrodestra sono quelle auspicate dalla stragrande parte degli italiani. Non solo, ma sono anche quelle che l’ipocrisia e l’opportunismo morale della sinistra e del centrosinistra hanno sempre impedito con le motivazioni più fasulle. Del resto la sinistra è stata favorevole agli indulti, ai decreti svuota carceri che hanno liberato fior di delinquenti e sfavorevole ai condoni fiscali.

Ora, la di là delle comparazioni giuridiche, la coerenza dice che non si può essere favorevoli a perdonare scippatori, spacciatori, acrobati dei furti domestici e invece contrari a pacificare l’ossessione e la persecuzione fiscale. Quale sarebbe la ragione morale? E quale quella sociale? Oppure squisitamente giuridica? Oltretutto questa stessa ambiguità il centrosinistra e la sinistra l’hanno avuta da sempre su tutto. Negli anni, comunisti, postcomunisti, cattocomunisti, hanno votato e fatto approvare ogni legge assurda, antieconomica, discriminatoria, in tema previdenziale da sbancare i conti dell’Inps. Parliamo di baby pensioni, scivoli, pensioni d’oro, vantaggi settoriali, insomma tutto ciò che ha condotto alla “giustificazione” della Legge Fornero. Eppure oggi il centrosinistra difende a spada tratta l’utilità di una legge, la cosiddetta Fornero, che anziché togliere a chi prende troppo e immeritatamente, bastona i poveri cristi a un passo dalla pensione.

Anche qui verrebbe da dire alla faccia della coerenza, della sensibilità sociale, della onestà intellettuale. Della spesa pubblica poi non ne parliamo, sentiamo attacchi di ogni sorta sui costi insostenibili del programma di centrodestra, eppure la voragine del debito pubblico l’hanno creata i cattocomunisti. In decenni, infatti, Dc, sinistra e centrosinistra hanno sperperato, dilapidato, bruciato e depredato le risorse pubbliche fino a ridurre il Paese il colabrodo finanziario che conosciamo. Per anni hanno urlato la difesa degli italiani emarginati e più deboli e poi da bravi cattocomunisti hanno lasciato invadere l’Italia da centinaia di migliaia d’immigrati sconosciuti, che alimentano il lavoro nero, l’insicurezza sociale e il disagio collettivo.

Insomma, questo è il loro stile, la loro credibilità e la loro trasparenza morale quando dal pulpito attaccano il programma elettorale di Berlusconi, Salvini e Meloni. La realtà è che il 4 marzo i cittadini avranno a disposizione l’ultima chance per restituire l’Italia al futuro, alla normalità, allo sviluppo e soprattutto alla voglia di fare. Sarebbe veramente imperdonabile perdere l’occasione di avere un fisco riformato e sostenibile, una previdenza giusta e affidabile, una giustizia vicina alle vittime e un’Italia finalmente restituita agli italiani.

Aggiornato il 16 gennaio 2018 alle ore 08:14