Giuseppe (detto Beppe) Grillo: un comico

martedì 23 gennaio 2018


Non capisco perché si continui a definire Giuseppe (detto Beppe) Grillo come un ex comico. Era, è, e resta un giullare. D’altronde va girando a fare spettacoli pur essendo il “padre-padrone-eminenza grigia-tutor-censore” di una realtà politica chiamasi Movimento Cinque Stelle (M5S per gli amici) nel quale, si apprende dalla stampa, esiste un capo politico (che tutti indicano in Luigi Di Maio detto Ambra per chi, un po’ più attempato, ricorda ancora Ambra Angiolini che conduceva - ai suoi debutti artistici - un programma televisivo con tanto di auricolare dal quale riceveva le indicazioni del compianto Gianni Boncompagni), ma dove esiste anche un garante che decide vita, morte e miracoli (questi ultimi praticamente inesistenti) di tutti coloro che hanno a che fare con questa fantomatica - ma anche assai enigmatica - entità/associazione del panorama politico nazionale.

L’impressione è che Giuseppe (detto Beppe) sia ancora il padre-padrone di un gruppo nutrito di adepti da lui gestito (almeno formalmente) a colpi di battute: e che tutti dipendano da una falsa democrazia-web eterodiretta da una società privata denominata Casaleggio Associati Srl con sede a Milano, via Gerolamo Morone 6 - in pieno “quadrilatero della moda” - azienda che vede a capo Davide Casaleggio, figlio del più noto Gianroberto. Detta società si occupa di “consulenza per le strategie aziendali” e, quindi, non poteva essere più appropriata per coordinare le attività di “Grillology”, soprattutto quando si tratta di elezioni e quindi di nomine (on-line) dei candidati.

Da Pescara, nello scorso fine settimana, è stato confermato quanto i più avevano già compreso nel corso delle settimane precedenti: il M5S formerà una squadra di ministri composta (in gran parte?) da tecnici “esterni” alla setta. Segno evidente che all’interno di quella associazione-movimento-partito di risorse da impegnare nei ruoli “che contano” non ce ne sono granché. Ma il giullare di cui sopra sembra riuscire anche in questa impresa: spacciare - tra una battuta e l’altra - un’entità quanto meno disarmante in una forza di governo. Il che dimostra che come comico sa ancora confermare il suo smalto.


di Gianluca Perricone