Esiste ed è praticabile una ”Terza Via tra Capitalismo e Collettivismo”? Quella che passa innanzitutto per la creazione di uno “Stato leggero”, figlio di una Rivoluzione Burocratica radicale, così come specificata da Maurizio Bonanni con il primo Libro di una trilogia, per l’Ed. Pioda 2017? Risposta affermativa: rottamato tout-court l’attuale Leviatano, il saggio realizza un salto qualitativo paragonabile tecnologicamente al passaggio dal calcolo manuale ottocentesco al supercomputer moderno. L’assioma fondamentale stabilisce in premessa l’uscita dello Stato e delle Pubbliche Amministrazioni (PP.AA.) da tutte le gestioni dirette, sia nei servizi pubblici essenziali, come burocrazia, scuola e sanità; sia in quelli a tariffazione garantiti dagli Enti Locali attraverso le municipalizzate di trasporti, acqua ed elettricità. Il motto fondamentale è: “Lo Stato siamo Noi!” cittadini e, come tali, abbiamo diritto a gestire in prima persona le immense risorse derivanti dalla fiscalità generale.   

Questo perché lo Stato spreca molto più di quanto produca in ricchezza reale. Quindi, l’idea è semplice, in fondo: bisogna passare dai mercati chiusi di burocrazia, sanità e scuola, a quelli “aperti”, dove regnino sovrane trasparenza, efficienza e leale concorrenza. Come tutto questo si realizzi in dettaglio e sia di immediata fattibilità è stabilito nelle circa trecento pagine del volume. I tre pilastri della “Rivoluzione” sono i seguenti. Primo: sdoppiamento radicale tra il concetto di “impiego” rispetto a quello di “lavoro” pubblico. Dovendo lo Stato e le PP.AA. abbandonare tutte le gestioni dirette, è ovvio che gli impiegati di oggi debbano diventare imprenditori di se stessi a rivoluzione ultimata, sul modello dei libero-professionisti con Partita Iva super agevolata cui, però, compete l’onere e il privilegio di esercitare pubbliche funzioni. La novità è che tutto ciò si può fare a Costituzione invariata. Come? Istituendo un Elenco unico nazionale, specificato in Sotto Elenchi, “aperti” a tutti coloro che avranno conseguito le abilitazioni richieste (da rinnovare periodicamente!). Lo Stato fa da semplice redistributore degli attuali 800 miliardi €/anno: i cittadini pagano a prezzi di mercato tutti i servizi di cui hanno bisogno, tramite una family-card il cui importo annuale è versato da un Fondo nazionale ad hoc sulla base del reddito familiare.

Secondo: lo Stato e la Pa (Enti Locali compresi) devolvono in comodato d’uso gratuito ai loro dipendenti ”tutti” i mezzi della produzione (impianti, strutture, beni mobili e immobili).  I lavoratori pubblici divengono così “padroni del proprio lavoro e della ricchezza da essi stessi prodotta”. Terzo: eliminazione degli attuali Uffici pubblici, a eccezione della sola materia grigia di altissima programmazione collocata nell’Amministrazione centrale dello Stato, ai quali subentrano sofisticati moduli auto organizzati (definiti “Cluster” e “Supercluster”), in cui milioni di punti-stella di funzionari pubblici liberi professionisti  operano da remoto, attraverso la Rete, per lo smaltimento delle pratiche burocratiche e dei servizi. Questo comporta, tra l’altro, economie colossali, in quanto tutto il patrimonio edilizio pubblico viene dismesso e, grazie al lavoro virtuale in remoto, si ottengono  risparmi sistemici in fatto di flussi di traffico e di consumo di beni e servizi da parte delle PP.AA.. Non solo: nel c.d. “Modello social liberale rivoluzionario” nessuno viene sacrificato, in quanto chi non trova temporaneamente un incarico nel mercato libero dei Cluster, ha diritto a ricevere un’indennità pari al 70% dell’ultimo stipendio percepito. Per di più il Modello crea parecchie centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro nell’occupazione giovanile qualificata. Il terzo formidabile pilastro, è l’istituzione di un Fondo finanziario (dotato di centinaia di miliardi della fiscalità pubblica e, quindi, non soggetto al controllo di Bruxelles, né di Francoforte!) per il sostegno al lavoro pubblico, che fa anticipazioni sui futuri guadagni dei Cluster per il pagamento degli stipendi/compensi e dà prestiti a tasso super agevolato per gli investimenti.

Aggiornato il 24 gennaio 2018 alle ore 16:21