Migranti climatici: benvenuti in Italia

mercoledì 31 gennaio 2018


Nessuno sa bene cosa siano i migranti climatici, ma l’Europa sa tutto e lo sa sempre in anticipo, pronta com’è a fare un regolamento, un balzello, una norma, un ammennicolo legislativo su tutto.

E così il 16 gennaio ha approvato una risoluzione dedicata a “donne, pari opportunità e giustizia climatica”. Si parte dalla parità di genere per poi arrivare al quid: è necessario “contribuire al Patto globale per la migrazione sicura, ordinata e regolare”, nell’ottica di “salvaguardare la giustizia climatica riconoscendo il cambiamento climatico come motore della migrazione”.

Insomma, eravamo rimasti ai migranti che scappavano dalle guerre, ai rifugiati politici – tutti assessori e ministri perseguitati quelli che arrivavano in Italia – per poi spingerci ai migranti economici – quelli alla “Bello Figo” il rapper che” non paga afito e non fa opraio” – e ci ritroviamo con i migranti climatici, quelli che c’hanno caldo a casa loro e hanno bisogno del freschetto dei Castelli romani.

Chiaro che sbracare anche sui migranti climatici implica che una nuova categoria di disperati invocherà il lodo “Antò fa caldo” e chiederà asilo andando a ingrossare le fila di tutti coloro che l’Italia e solo l’Italia deve accogliere e assistere. Il fenomeno secondo l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati comporterà che entro il 2050 i profughi ambientali potrebbero essere addirittura 200-250 milioni, assumendo i contorni di un vero esodo apocalittico. Ma chi sono quei geni che hanno votato a favore della risoluzione? I deputati italiani del Partito Democratico e quelli del Movimento Cinque Stelle, of course, quegli stessi pentastellati che in Europa fanno i mondialisti mentre a casa affermano sul loro blog che “Renzi è politicamente responsabile del disastro immigrazione. Con il suo governo è entrata in vigore l’operazione Triton che autorizza le navi di 15 Stati europei a pattugliare il Mar Mediterraneo. Queste navi portano i migranti solo in Italia”.

Poi, come se non bastasse, aggiungono che “nel 2017 (fino al 28 giugno) sono arrivati 78.756 in Italia, 8.975 in Grecia, 4.029 in Spagna. Sbarcano tutti solo in Italia. Quando dicevamo noi che il piano voluto da Renzi era insostenibile e avrebbe trasformato l’Italia nel campo profughi d’Europa ci accusavano di essere razzisti, ma i dati dicono che avevamo ragione”.

Alla faccia della coerenza: mammole a Bruxelles e falchi a Roma. Dice bene Matteo Salvini quando si domanda “cos’è il migrante climatico? Dove va? Se uno in inverno ha freddo e in estate ha caldo migra? Siamo seri. Ne abbiamo già tanti. Il migrante climatico è anche uno di Milano a cui non piace la nebbia?”.

Ci permettiamo solo di notare sommessamente che la musica nei Paesi ad alto grado di emigrazione è clamorosamente di merda: hai visto mai un giorno dovessero riconoscere anche i migranti musicali?

Sarebbe un bel guaio.


di Vito Massimano