Violenza su Salvini: la sinistra si scansa

“Occhio Salvini, stavolta spariamo noi”. È questo il messaggio fatto trovare al leader leghista su un cavalcavia della E45 in occasione della sua visita ad Umbertide per protestare contro la costruzione di una nuova moschea. Chi lo ha scritto questo striscione? Il neocostituito gruppo delle destre anti-Salvini o le anime nobili della sinistra militante?

Niente di nuovo sotto il sole, la solita doppia morale di chi è fin troppo bravo a latrare contro i rigurgiti fascisti, contro le violenze verbali leghiste, contro i cattivi maestri che fomentano l’odio verso gli immigrati onde poi abbandonarsi a simili messe in scena tutt’altro che democratiche.

Abbiamo cercato tanto ma non una dichiarazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non un pensierino di Laura Boldrini, non un pistolotto di Roberto Saviano, non un cenno di condanna da Emanuele Fiano, non un comunicato da parte dell’Anpi che usualmente stigmatizza spesso e volentieri. Perché poi alla fine anche la doppia morale è una forma di violenza così come anche quella di relativizzare gli atti meritevoli di censura è una forma di discriminazione (se una minaccia la riceve Salvini non è un problema). Si chiama violenza ideologica, prepotenza intellettuale, faziosità neanche troppo velata.

E tace anche la grancassa mediatica: TeleKabul ha messo la sordina alla fanfara e la carta stampata – tranne qualche rara eccezione – si occupa d’altro, presa com’è ad inseguire pericoli immaginari, a condannare manifestazioni xenofobe o a cianciare di intolleranza. L’impressione è che questa protervia l’abbiano colta un po’ tutti e che stiano cominciando a detestarla in molti perché sta diventando nociva, sta incidendo sulla realtà sotto forma di arroganza molesta che pretende di imporre stili di vita (e obblighi di accoglienza) anche contro il sentire comune.

Sta diventando dispotica presunzione di chi si giudica in grado di distinguere tra buoni e cattivi, tra comportamenti accettabili e atteggiamenti reprensibili. Siamo certi che la polizia userà la stessa solerzia che ha utilizzato allorquando ha rintracciato e punito l’autore di messaggi violenti sui social network all’indirizzo di Boldrini, anche se in ogni caso il quattro marzo si avvicina ed il corpo elettorale non farà mancare un proprio giudizio sul tema.

Aggiornato il 10 febbraio 2018 alle ore 08:11