M5S: i candidati a caccia di stipendi e vitalizi

A caccia di stipendi parlamentari e di futuri vitalizi. Potrebbe iniziare così un articolo dei tanti scritti su quei  giornali che hanno fatta della risibile battaglia contro la casta la propria provvisoria e precaria fortuna editoriale. Invece, paradossalmente, la caccia in questione la hanno aperta i tanti candidati grillini beccati qua e là o a non restituire la parte di stipendio promessa, ovvero a farsi rimborsare le spese per appartamenti di lusso a Roma abitando a Civitavecchia, o a far assumere amanti e fidanzate come portaborse in Europa eccetera, eccetera.

Che significa questo? Che per paradosso il partito dei più puri che ti epurano, cioè i Cinque Stelle, ha finito per autoepurarsi. Evidentemente  perché ancora non aveva trovato uno più puro che lo facesse. Oppure per quella irresistibile tendenza all’autogol che hanno i loro “ir-responsabili” politici. Così il partito dei followers ha finito per fare l’unico tipo di figura barbina che può far disamorare i frenetici del pollice “ilike”.

Perché ovviamente – anche se Luigi Di Maio indica il dito invece che la luna – il problema non è l’onestà o il reato che ovviamente non esiste. Il problema è impegnarsi per qualcosa che è più grande di te. Il tutto per fini ridicoli. Perché devi mettere in croce un parlamentare alle prime armi che con il suo stipendio che sarebbe meritatissimo se lavorasse efficientemente per il bene del Paese pretende di fare una vita al massimo  e chiedergli di darne indietro oltre la metà per finanziare un inutile capitolo di spesa che poi in cinque anni raccogli 21 milioni di euro e contrabbandare la cosa come “fondo per il microcredito alle imprese”?

E sostenere pure che con quella somma che è un modestissimo capitoletto di una finanziaria o dell’8 per mille si possono creare 7mila aziende e 14mila posti di lavoro? Basta fare una divisione: 21 milioni e rotti - o 24 che siano - per 14mila unità lavorative e vedrete che si tratta di propaganda. Non è possibile con qualche migliaio di euro creare un posto di lavoro. Sono soldi che non serviranno a nulla e che hanno comportato un inutile sacrificio di tanti deputati e  consiglieri regionali (o senatori persino) grillini inducendone anche un buon numero in tentazione.

E così sarà anche per la prossima legislatura: tanto quelli del “bonifico con l’elastico” – prima lo fai , lo fotografi e lo metti on line e poi lo fai ritornare indietro – quanto i “reprobi massoni”, già fanno sapere che a loro del Movimento interessa ben poco e che se eletti resteranno al proprio posto e percepiranno con grande soddisfazione l’intero emolumento. E questa è la giusta ricompensa per chi come i seguaci della setta della Casaleggio Associati hanno inquinato l’intero Paese con il loro moralismo a un tanto al chilo senza mai dimostrare di riuscire a governare bene una qualsivoglia amministrazione locale in cui sinora sono stati eletti.

Aggiornato il 20 febbraio 2018 alle ore 08:06