Voltare pagina per rilanciare il Lazio e l’Italia

venerdì 2 marzo 2018


Ultimi scampoli di una campagna elettorale in cui a farla da padrone sono spesso stati toni molto accesi, che hanno fatto concentrare il dibattito su dichiarazioni a volte sopra le righe. E allora è più che mai opportuno riportare l’attenzione su alcune tematiche che, soprattutto in ambito regionale, toccano da vicino i cittadini nella vita di tutti i giorni: dalla sanità ai trasporti, dalla sicurezza all’occupazione.

La Regione Lazio, per cui con la scheda verde si esprimerà nuovamente la presidenza e composizione del Consiglio regionale nella tornata elettorale del prossimo 4 marzo, ha vissuto negli ultimi anni un periodo veramente grigio sotto il profilo dei servizi al cittadino. Seppure in maniera meno marcata sui media, il malcontento generale è tangibile ogni giorno tra gli utenti degli ospedali, gli automobilisti, i pendolari. Ci sono interi blocchi di competenza regionale che nel tempo hanno subito un degrado amministrativo senza precedenti.

Non dobbiamo ricordare i biblici tempi d’attesa per una prestazione diagnostica specialistica o un’operazione: purtroppo ognuno di noi, direttamente o attraverso i racconti di amici e parenti, è a conoscenza di un disservizio che ha relegato la nostra regione ai posti più bassi delle classifiche per la sanità in tutta Italia. Costringendo centinaia di persone ad andare a operarsi al di fuori del territorio di residenza. Viaggi della speranza che ci impegneremo ad azzerare in futuro, perché la Regione sarà in grado di rispondere alle esigenze dei propri cittadini, che peraltro pagano le tasse più alte del Paese, avendo in cambio i servizi peggiori.

Lo sanno bene anche le migliaia di persone che quotidianamente per spostarsi, andare a lavoro o rientrare a casa, prendono i mezzi pubblici o si affidano alla rete ferroviaria regionale. Leggiamo sui social network e sui quotidiani i pesanti disagi che i cittadini devono subire su mezzi obsoleti, pericolosi, senza manutenzione e in numero sempre limitato rispetto alle reali necessità. Colpa di amministrazioni miopi che non hanno saputo amministrare la rete di trasporti e gestire la viabilità se non in continua emergenza, non riuscendo mai a guardare oltre la punta del proprio naso, senza investire sulla mobilità alternativa.

Infine, la sicurezza. Un tema che ha sempre contraddistinto il centrodestra ed è particolarmente a cuore a Fratelli d’Italia, il partito di cui faccio parte e per cui sono candidato nuovamente in Regione. Su questo tema si è fatta molta demagogia negli ultimi tempi, in particolare la sinistra ha cercato di cavalcare a suo vantaggio alcuni eventi ribaltando platealmente la realtà dei fatti con manovre meschine e di bassa lega. Penso a quanto accaduto a Macerata, alla povera Pamela Mastropietro. Lì, la sinistra è riuscita a organizzare manifestazioni cercando di riunire sotto la bandiera dell’antifascismo militante l’indignazione naturale per il barbaro atto compiuto da alcuni nigeriani. Una distorsione della realtà pericolosa e fuorviante simboleggiata plasticamente dall’insegnante (sic!) che si scaglia contro la polizia augurando la morte agli agenti, con epiteti irripetibili. E che, per fortuna, sembra verrà licenziata.

Contro questa assurda deriva, l’unico antidoto è voltare pagina rispetto agli ultimi governi di sinistra, e affidare le sorti del Paese e della Regione a persone competenti e concrete, rilanciando il territorio con passione attraverso un puntuale lavoro quotidiano di intervento per riqualificare i servizi al cittadino. Con competenza, lealtà e affidabilità.

(*) Consigliere regionale del Lazio e membro dell’assemblea nazionale di Fratelli d’Italia


di Fabrizio Santori (*)