Migranti, i mille sprechi sull’accoglienza

Il sistema di gestione dell’accoglienza agli immigrati è finito sotto la lente della Corte dei Conti. Secondo quanto riportato da Il Giornale il documento tecnico contabile ha analizzato la prima accoglienza, ossia i servizi resi agli stranieri dallo sbarco fino alla sistemazione nei Cas e successivamente nei Cara. Sono emersi costi elevati a fronte di servizi scarsi, assenza di controlli fiscali adeguati, tempi lunghi per identificazione e domande di asilo, governance territoriale carente da parte del Viminale nei centri di raccolta.

Secondo i magistrati contabili: “Si dovrebbe evitare di riconoscere un diritto di permanenza indistinto a tutti coloro che sbarcano”. Tuttavia, quando si vanno a esaminare i costi per le suddette disamine dei documenti per le richieste di asilo viene fuori che nel solo 2016 sono stati impegnati ben 13,4 milioni di euro mentre, dal 2000 a oggi ben 54,5 milioni. Vale a dire che in media per valutare l’ipotesi di protezione di ogni immigrato, tra il 2008 e il 2016, si è speso 203,95 euro.

L’indagine è stata svolta in 4 prefetture campione: Treviso, Prato, Avellino e Reggio Calabria. Nella struttura di Avellino il costo di un migrante è arrivato a toccare i 50,39 euro al giorno più iva ovviamente (a fronte dei 35 + iva). Al Cas di Reggio Calabria sono emersi una serie di affidamenti diretti troppo agevoli rispetto alle modalità consuete che prevedono invece appositi bandi di gara. Un’attenzione ulteriore ha riguardato il Cie di Modena: il costo quotidiano per ogni immigrato detenuto è stato valutato da 56,16 euro fino a 167,81. Troppo, davvero troppo.

Aggiornato il 21 marzo 2018 alle ore 13:16