In primis, la crescita dell’Italia

Non si costruisce niente di buono sulla melma. La serietà che dà fiducia e dunque speranza di stabilità e benessere del Paese non è un bene superfluo cui si può rinunciare tanto facilmente.

L’Italia sta seguendo un sottile corridoio per vedere la luce. Ma è ora di dire basta con i governi non eletti. Non si riforma niente se i rappresentanti non sono legittimamente scelti dal popolo. Gli italiani hanno detto chiaramente no ai governi non eletti e sinistri; hanno detto no al Parlamento prono e per lo più illegittimo anche lui per la maggior parte. Le modifiche della Costituzione si fanno con il consenso della maggioranza, non per imposizione di chicchessia, vedi Napolitano, Monti, Letta, Renzi o Gentiloni.

Oggi si hanno due schieramenti. Gli italiani hanno ben scelto, ancora una volta, i rappresentanti che servono al Paese. C’è una maggioranza di centrodestra che introdurrà la flat tax, controllerà e disciplinerà il flusso mai interrotto di migranti fuori controllo (tra cui si nascondono i terroristi islamici) regolando moschee e imam in Italia. Tra gli altri impegni figurano l’abbattimento delle tasse, il controllo del territorio, maggiori investimenti atti per aumentare la produttività, e funzionalizzazione della legislazione a favore degli imprenditori.

Il Movimento 5 Stelle oggi vuole solo prendere il posto di Matteo Renzi e del Partito Democratico, ma la sua natura originaria era anche leghista, e non solo ultracomunista come vorrebbe adesso fingere di essere. Nel grillismo regna sovrano il caos con idee molto confuse di veterocomunismo che il centrodestra deve aggirare e spegnere, governando.

Il Paese ha bisogno di correre perché ha perso tanti anni utili. C’è un intero blocco amministrativo burocratico-statale da convertire alla produzione, al libero mercato e al capitalismo che dà a tutti noi stabilità, ricchezza e benessere. Il mondo non ci aspetta. Andiamo veloci verso il capitalismo democratico e liberale.

Aggiornato il 11 aprile 2018 alle ore 15:46