Conte: la pericolosità dei non eletti al governo

A dire il vero si voleva un governo degli eletti, non un governo dei desiderati degli eletti. Gli italiani sembrano in pratica passati dalla padella nella brace. Scherzi di stravolgimenti elettorali.

Cosa è infatti la designazione e l’accordo di due delle forze politiche uscite vincenti dal voto, sul nome di Giuseppe Conte, mai eletto da alcuno e che, se si andasse a votare, non prenderebbe con molta probabilità  neanche i voti del condominio in cui abita?

Quando si diceva che i governi passati di Monti, Letta, Renzi e Gentiloni non fossero stati mai eletti né scelti dagli italiani, si intendeva dire (intendendolo tuttora) che la democrazia e le scelte elettorali degli italiani tutti, sono alla base della democrazia e che su quelle fondamenta, e solo su quelle, si può e deve costruire il palazzo democratico del Paese che può funzionare.

Invece votati alcuni ma mettendo a capo altri privi della designazione diretta elettorale, si ha oggi un ibrido che, unito al fuoco di fila delle opposizioni a questo punto fondato (in quanto elette ed all’opposizione) non si potrà costruire granché.

È come avere un castello di carta la cui carta che rappresenta l’intero castello non è stata eletta, non è legittima. Il castello parte cioè fortemente traballante, a rischio di soffio, e scolorisce di illegittimità l’intera costruzione.

Insomma che differenza c’è tra Renzi e Conte se non sono ambedue stati mai eletti e vanno alla Presidenza del consiglio? Quale è la non/legittimazione dell’uno come dell’altro?

C’è oltretutto l’aggravante, che non fa ben sperare, che entrambi non indicati dagli italiani, hanno la davvero sospetta ed inquietante vicinanza all’eterno ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, essendone nei fatti le due strambe creature –figlie. Entrambi non eletti. Il primo, Matteo Renzi, non ha mosso palla senza l’avallo e l’indicazione di Napolitano che lo ha protetto finché gli ha fatto comodo, parimenti il secondo, Giuseppe Conte, cui, se Mattarella darà l’incarico, anche lui, ha più che il fiato sul collo di Napolitano, essendo avvocato e allievo del professore Guido Alpa che è notoriamente se non proprio Napolitano in persona , poco ci manca.

Si ricordi infatti che quando Giorgio Napolitano raccontava di non volere prendere il secondo mandato alla Presidenza della Repubblica che poi ovviamente guarda caso ha preso di corsa, ha sondato per sé proprio Guido Alpa. Tale e tanta è la vicinanza e la simbiosi tra i due.

Dunque non avere più uomini di Napolitano come Renzi o Gentiloni ed avere designato dai 5 stelle e leghisti, un altro uomo di sinistra di Napolitano, rappresenta di per sé una bella beffa agli italiani. In pratica si sta di nuovo come è dove si era, dopo avere votato e  “grazie” o per colpa degli eletti.

Ora si dovrà vedere come si articolerà il percorso di un governo che nascerebbe traballante proprio perché non eletto dal suo capo e costruito in beffa agli italiani, conseguentemente tormentato e zoppicante all’origine, privo cioè della completezza di quei criteri e canoni di inattaccabilità dati dalla “copertura” legittima della volontà e del voto elettorali.

Certo è poi che se si pensa di rifilare al popolo degli italiani quello che questi non hanno deciso né mostrato di decidere, la via appare alquanto accidentata, nonno Napolitano redivivo o meno.

C’è poi da porsi una domanda utile per l’avvenire e per il futuro dell’Italia, e cioè come mai Mattarella non dà l’incarico al centrodestra? Come mai i governi sono sempre sinistri ed al centrodestra vincitore delle elezioni non si dà  l’incarico? Come mai il centrodestra non lo chiede avendone tutto il diritto?  

In ciò che sta succedendo manca la parte maggioritaria dei vincitori delle elezioni scorse. Salvini, cui a quanto pare adesso vanno più che bene i non eletti sopra la testa, rifletta e mediti.

Aggiornato il 22 maggio 2018 alle ore 12:52