Mattarella chiama al Colle Cottarelli

Il governo giallo-verde nasce morto. O meglio, non nasce affatto. Il premier incaricato, Giuseppe Conte, ha rimesso il suo mandato. Una scelta che di fatto ha scatenato una vera e propria bufera politica. Il suo governo si è arenato sul nome di Paolo Savona bocciato da Mattarella e che doveva sedere sulla poltrona più alta del ministero di via XX settembre. Quello dell’Economia.

Il Colle non ha accettato il professore anti-euro e quindi è saltato tutto. Dopo la comunicazione ufficiale del segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti, sono arrivate le parole di Conte: “Posso assicurare di aver lavorato alla formazione dell’esecutivo del cambiamento in un clima di piena collaborazione con gli esponenti delle forze politiche che mi hanno designato”.

A seguire sono arrivate le parole del Capo dello Stato che ha spiegato cosa c’è dietro la fine dell’avventura di Conte: “Ho atteso i tempi da loro richiesti, li ho agevolati, pur consapevole che questo mi avrebbe attirato osservazioni critiche. Ho accolto la proposta ed ho superato ogni perplessità sulla circostanza che un governo politico fosse guidato da un esponente non eletto in Parlamento”.

Poi il presidente della Repubblica è entrato nel merito della vicenda Savona: “Avevo fatto presente ai rappresentanti dei due partiti e al presidente incaricato, senza riceve obiezioni, che per alcuni ministeri avrei esercitato un’attenzione particolarmente alta. Questo pomeriggio il professor Conte mi ha presentato le sue proposte per i nomi dei ministri che come dispone la Costituzione io devo firmare assumendomene la responsabilità istituzionale. Il presidente della Repubblica svolge un ruolo di garanzie che non ha mai subito e può subire imposizioni”.

Poi ha aggiunto: “No a un ministro sostenitore dell’uscita dall’euro”. Infine sul futuro ha affermato: “Elezioni? Deciderò in base al Parlamento. Nelle prossime ore assumerò una iniziativa”. Questa mattina era atteso al Colle, Carlo Cottarelli. Un altro nome in campo per il governo del presidente. Probabilmente un traghettatore che condurrà l’Italia verso nuove elezioni. Un nome autorevole che però sarà destinato a suscitare nuove polemiche da parte dei partiti politici.

Aggiornato il 28 maggio 2018 alle ore 12:39