Le diverse ipotesi di governo

Un governo che non avrebbe un solo voto di fiducia in Parlamento, quello di Carlo Cottarelli. Un colloquio informale con Sergio Mattarella e poi il premier incaricato è tornato a Montecitorio per lavorare al governo del presidente. All’indomani del primo confronto con il capo dello Stato, durante il quale sono emerse criticità nella lista dei ministri, l’ex commissario alla spending review sta ancora provando a mettere insieme la squadra nonostante l’ultima capriola di Luigi Di Maio. 

Dopo aver riaperto i giochi spingendo il Colle a riconsiderare la possibilità di formare un esecutivo politico targato Lega e Cinque Stelle, Matteo Salvini gli ha chiuso la porta in faccia. Si va avanti con un esecutivo tecnico, insomma. L’offerta di Di Maio è arrivata ieri sera, al termine di una giornata convulsa.

L’idea era quella dello schema giallo-verde. C’era chi diceva con Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. Altre fonti, invece, parlavano di un esponente di centrodestra. In questo modo il capo politico dei Cinque Stelle pensava di eliminare l’ipotesi “esecutivo Cottarelli” che, in ogni caso, non otterrà la fiducia dal Parlamento. Destinato a nascere morto. Un’altra delle ipotesi, sondata dai grillini, era di far fare un passo indietro a Paolo Savona.

Ma dai leghisti è subito arrivato un sonoro due di picche. A far naufragare del tutto una trattativa che non era nemmeno ripresa, ci ha comunque pensato Salvini che a questo punto preferirebbe far partire il governo tecnico in modo che si arrivi a sterilizzare l’aumento dell’Iva e andare al voto il prima possibile.

Aggiornato il 30 maggio 2018 alle ore 12:47