Def, Tria: “Consolidare bilancio e ridurre il debito”

mercoledì 20 giugno 2018


Il Def 2018 è stato approvato in Senato con 166 sì, 127 no e 6 astenuti. La maggioranza impegna il governo a bloccare l’aumento dell’Iva previsto dalle clausole di salvaguardia e a rispettare i saldi di bilancio. Ma sono le parole del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, a tenere banco.

Aveva definito il consolidamento bilancio condizione necessaria per mantenere la fiducia dei mercati. E così sembra essere stato. La maggioranza si impegna a riconsiderare i tempi per il raggiungimento del pareggio di bilancio (ora fissati al 2020).

Il quadro macroeconomico del Def prevede un deficit allo 0,8% del Pil nel 2019 e il pareggio di bilancio nel 2020, con il debito che “inizierebbe un chiaro percorso discendente. È un’evoluzione che è bene non mettere a repentaglio”, aveva spiegato Tria, invitando a mantenere il percorso di riduzione del debito.

Insomma gli affari economici del nuovo esecutivo non sembrano costituire particolari cambiamenti di percorso rispetto al passato. “Lo scenario tendenziale dell’indebitamento netto sarà oggetto di una seria riflessione in sede di predisposizione del quadro programmatico”. Così Tria nella sua replica alla discussione generale sul Def nell’aula della Camera.

“Seguendo le linee programmatiche illustrate dal presidente del Consiglio sarà possibile conciliare la crescita e l’occupazione con la sostenibilità del debito”, ha aggiunto il ministro, spiegando che nel quadro programmatico saranno indicate a settembre le opportune coperture per le misure di politica economica che si vorranno portare avanti. “Ogni proposta di riforma sarà articolata in considerazione degli effetti sulla crescita e sulla dinamica delle finanze pubbliche”, ha assicurato.


di Redazione