Arriva a Pozzallo la nave “Diciotti” con 500 migranti a bordo

Questa volta nessun colpo di scena. È entrata nel porto di Pozzallo la nave “Diciotti” della Guardia Costiera con oltre 500 migranti soccorsi nei giorni scorsi nel Mediterraneo e un cadavere. A bordo si trovavano anche i 42 profughi tratti in salvo dalla nave “Trenton” della Marina Militare Usa dal naufragio davanti alle coste libiche in cui risultano disperse 12 persone.

Un salvataggio che ha avuto uno strascico di polemiche con l’Ong SeaWatch. Gli altri migranti sono stati presi in carico venerdì scorso nell’ambito di soccorsi effettuati da navi mercantili nel mare Mediterraneo, compreso un cadavere. “Sono stanchi e provati dal lungo tragitto in mare, con condizioni meteo alterne”, afferma un soccorritore che li ha visti a bordo.

La maggioranza sono donne, poi bambini, molti dei quali non accompagnati, e uomini. Il più piccolo ha pochi mesi. Dieci di loro hanno avuto bisogno di essere trasbordati da nave “Diciotti”, prima dell’approdo, con una motovedetta della capitaneria di porto di Pozzallo: sei bambini, tre donne e un ventunenne, perché disidratati e bisognosi di immediate cure mediche.

I più piccoli sono stati portati in braccio da volontari della Croce Rossa sotto una tenda bianca. Insomma la nave è sbarcata nella tarda serata di ieri in un porto italiano. La comunicazione del ministero dell’Interno alla sala operativa di Roma era arrivata nella tarda mattinata di ieri, mentre il comune della cittadina in provincia di Ragusa è stata avvisato dalla prefettura intorno alle 15.

“Solo dopo che la stampa ne aveva dato ampia diffusione” - ha puntualizzato il sindaco Roberto Ammatuna lamentando una scarsa collaborazione tra le istituzioni. Sul problema degli sbarchi è tornato ieri Danilo Toninelli, che durante una visita alla Guardia costiera si è detto scettico sul fatto che un potenziamento di Frontex (l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera) possa portare miglioramenti in tema di condivisione.

“Il confine difeso da Frontex deve essere quello della costa libica - ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti -, va spostato sulla terraferma perché l’obiettivo politico è quello di non far partire i barconi della morte”.

Aggiornato il 20 giugno 2018 alle ore 12:10