È un ring ipocrita

Ha ragione Matteo Salvini: sui rivoltosi nessuna tolleranza, altrimenti si aprirebbe un nuovo “metodo” per essere accolti. Va da sé, infatti, che passasse l’obbligo di sbarco per il pericolo di sommosse sarebbe la fine, visto che il passaparola correrebbe veloce. Del resto se si incatenassero fra loro, da una parte l’obbligo al soccorso, dall’altra quello allo sbarco sotto minaccia, i giochi sarebbero chiusi.

Insomma, come dire, fatta la legge scoperto l’inganno, chiunque volesse continuare a lucrare e imbrogliare sull’accoglienza avrebbe buon gioco. Ecco perché Salvini fa benissimo a utilizzare ogni determinatezza per stroncare sia la causa che l’effetto del fenomeno. Quello che invece sconcerta è il ring sull’accoglienza che si è aperto nel Governo, fra Lega e grillini, come se non bastasse già quello in Europa, fra noi e l’asse franco-tedesco. Per farla breve, sui “barconi” per via delle ipocrisie cattocomuniste, passate e presenti, si rischia il precipizio.

Da “ipocriti” insistere sulla indispensabilità dei migranti, da “ipocriti” far credere che senza loro sarebbe catastrofe, da “ipocriti” sostenere che il Prodotto interno lordo si regga su di loro. Del resto sarebbe come dire che fino a 15 oppure 20 anni fa, quando il fenomeno non c’era, stavamo in piedi per miracolo divino. Ovviamente non era e non è così.

Non è così e gli” ipocriti” cattocomunisti lo sanno bene, come sanno bene che l’Euro è stato un imbroglio e che nella Ue tutto si è fatto per favorire la Germania e i suoi Paesi gregari. Ecco perché insieme a Salvini ha ragione Paolo Savona, quando ci allerta sulla Banca centrale europea e sulla necessità che si cambi il suo statuto in stile Federal Reserve, oppure Bank of Japan, o quale che sia ma di ultima istanza. Senza una Bce prestatrice di ultima istanza e pronta a dare credito in luogo d’altri e senza limiti, non si può combattere l’instabilità finanziaria e difendere la moneta sui mercati. Insomma con una Bce così, ha ragione Savona, tutto può succedere.

Siamo insomma vicini al redde rationem, sull’immigrazione, su Dublino e Schengen come su Basilea e più in generale su tutto l’impianto dell’Euro e di Maastricht. Ecco perché delle due l’una: o pieghiamo la Ue a modificare l’imbroglio originale e le sue regole, oppure come dice Savona meglio prepararsi ad uscire, prima che l’opportunismo e la spregiudicatezza storica di qualcuno anticipi tutti.

Aggiornato il 12 luglio 2018 alle ore 13:46