Pd, Martina all’attacco: “Salvini restituisca i soldi”

Maurizio Martina chiude la Festa dell'Unità di Ravenna di fronte a migliaia di persone che lo hanno accolto sul palco con applausi e cori. Una vera e propria acclamazione al grido di “segretario, segretario”.

Martina afferma: “Noi ci dobbiamo rispettare tutti e non prendetemi per un romantico: ci dobbiamo volere bene. Bisogna lavorare insieme questa ragione riscatto”. Il segretario dem attacca frontalmente il governo e la maggioranza. Dice che se lo invitano ad una festa della Lega o dei grillini lui ci va.

“Io non ho paura del confronto con Lega e 5stelle: io li voglio guardare negli occhi e li voglio sfidare. E se mi invitano alle loro feste io ci vado, chi ha paura del confronto ha già perso”. Il primo affondo è per Luigi Di Maio.

Lo invita a chiedere scusa a Taranto e all’Italia per le bugie che ha raccontato, le falsità che ha venduto sulla pelle di quella città. Hanno confermato il lavoro che abbiamo fatto noi e hanno fatto costare questa titubanza, questa sceneggiata, 80 milioni in più”, chiede polemico.

L’altro affondo colpisce Matteo Salvini: “Restituisci quei 49 milioni di euro delle famiglie italiane, tu c’entri, non eri altrove. Quelle sono risorse dei cittadini italiani, la sentenza va rispettata”.

L’ex ministro dell’Agricoltura ha ricambiato l’affetto dei militanti con un appello forte all’unità e alla rivincita contro l’attuale maggioranza. “Io non ne posso più dei nostri litigi. Difenderò sempre l’idea che tutti, in questo partito, abbiano cittadinanza. E non posso sopportare nemmeno le degenerazioni del nostro dibattito interno: noi ci dobbiamo rispettare, noi ci dobbiamo volere bene, perché i cittadini capiscono se una comunità che vuole governare il paese, si vuole bene, si riconosce e si fida”.

Aggiornato il 10 settembre 2018 alle ore 12:18