Lega, magistrati in Lussemburgo a caccia di soldi

Non si risparmiano colpi. La Lega è sorvegliata speciale. I pm di Genova sono volati in Lussemburgo, per ascoltare alcune persone e setacciare i documenti di un fondo chiamato Pharus Management, alla ricerca dei 49 milioni spariti, anche se Matteo Salvini ha più volte detto che è tutto certificato.

Secondo il leader del Carroccio i soldi non ci sono, né in Italia né in Lussemburgo. Perché, dunque, questa trasferta? L’ipotesi su cui gli inquirenti vogliono indagare è che i fondi (tutti o una parte) siano stati prelevati e, attraverso un passaggio (dalla Sparkasse di Bolzano) siano poi finiti, da vari conti correnti, in Lussemburgo.

Nella banca dell’Alto Adige secondo i pm sarebbero transitati almeno dieci milioni di euro. A far scattare l’allarme è stato il ritorno in Italia, a inizio anno, di 3 milioni di euro, da cui è partita una segnalazione, che ha fatto scattare i controlli.

Sparkasse ha fatto sapere che si tratta di fondi relativi a investimenti diretti della banca: non sarebbero riconducibili, quindi, a un cliente della banca. Ma la procura di Genova vuole vederci più chiaro e per questo ha deciso di fare luce sulle carte del fondo Pharus, su cui sono passati i soldi investiti dalla Sparkasse.

Intanto la procura di Roma ha trasmesso a Genova un fascicolo riguardante il finanziamento di 250mila euro di una delle società dell’immobiliarista Luca Parnasi, arrestato per corruzione, alla onlus “Più Voci”, vicina al Carroccio. I soldi potrebbero essere bloccati dalla Guardia di Finanza, anche se i sequestri non sono ancora scattati.

C’è la possibilità, infatti, che la Lega trovi un accordo con la procura di Genova per restituire a rate i 49 milioni di euro, evitando così il congelamento di tutti i fondi e, di fatto, l’impossibilità di svolgere le proprie attività.

Aggiornato il 13 settembre 2018 alle ore 11:48