Il M5S dichiara guerra all’editoria

I Cinque Stelle dichiarano guerra a Silvio Berlusconi. Il loro obiettivo è colpire l’editoria. Un attacco che si preannuncia violentissimo.

“Per Berlusconi è finita la pacchia”, ha annunciato oggi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Vito Crimi, in una intervista al Fatto quotidiano. Dà il via alla folle crociata grillini contro Mediaset e, più in generale, contro “tutti gli organi di informazione”.

Una crociata che ora rischia di far spegnere tutte le televisioni e chiudere gran parte dei giornali. “Occorre ridistribuire la pubblicità tra tv e carta stampata”. L’idea dei grillini è di introdurre i tetti agli spot in televisione e togliere i fondi pubblici a tutti gli organi di informazione.

Crimi intende partire dal decreto Lotti riguardante il Fondo per il pluralismo dell’editoria, mai davvero varato. Nel fondo era previsto “un contributo di solidarietà dello 0,1% sui redditi delle concessionarie di pubblicità compresi i Centri Media”.

Qualora dovesse passare la linea del Movimento 5 Stelle, i finanziamenti pubblici saranno tagliati, proprio intervenendo su quel contributo e verificando che l’extra-gettito derivante dal canone Rai sia davvero confluito nel Fondo. “Noi non siamo contro i giornali per partito preso - dice il sottosegretario grillino - vogliamo solo togliere i fondi pubblici all’editoria, non eliminare il Fondo per il pluralismo”. Agli editori Crimi rinfaccia di aver ricevuto “tantissimi soldi, dal 2003 oltre 3 miliardi di euro”, e di non aver fatto nulla in cambio.

Aggiornato il 14 settembre 2018 alle ore 12:20