Calenda annulla la cena: “Al Pd serve uno psichiatra”

È caos nel Pd. Un partito in discesa libera nei sondaggi che fatica a recuperare la rotta. “Ai dirigenti del Pd non importerà di perdere le prossime elezioni europee e regionali. Quello che importa a loro è il congresso. Sta diventando un posto in cui l’unico segretario che si dovrebbe candidare è il presidente dell’associazione di psichiatria”.

È duro Carlo Calenda, ex ministro dello Sviluppo economico, in un’intervista a Circo Massimo, su Radio Capital, in cui esprime il rammarico per la cena saltata con i leader dem. “Sono convinto che alle prossime europee il Pd non ci debba essere”, aggiunge poi l’ex ministro, “serve un fronte repubblicano, progressista, che recuperi una classe dirigente locale e nazionale capace, ma che spazzi via un partito che ha come unico obiettivo quello di spartirsi una torta sempre più piccola tra dirigenti che sono usurati, che pensano solo a questo dalla mattina alla sera”.

Quanto alla cena convocata e poi annullata a casa Calenda, alla quale erano stati invitati Matteo Renzi, Paolo Gentiloni e Marco Minniti: “È saltata perché Renzi si era sfilato e a quel punto non aveva più molto senso”, scrive Calenda su Twitter rispondendo a un follower.

“Andiamo avanti con l’opposizione. Ognuno facendo il suo. Di più in questo momento non si può fare. Troppi ego e troppi conti da regolare”, aggiunge. “Con Gentiloni e Minniti parlo continuamente - prosegue Calenda - nel Pd c’è un’entità, che si chiama Renzi, che non si capisce cosa voglia fare e che va avanti per conto suo. È una roba un po’ singolare. È stato un presidente del Consiglio che all’inizio aveva veramente voglia di cambiare l’Italia e che ha fatto cose buone. È un grosso peccato”.

Poi conclude: “L’unica cosa che vuole fare il Pd in questo momento è una resa dei conti fra renziani e antirenziani in vista di un congresso che doveva esserci, per me, settimane fa, e tutto sarà paralizzato in questa cosa di cui al paese non frega nulla. Nel frattempo, l’opposizione si fa in ordine sparso”.

Aggiornato il 18 settembre 2018 alle ore 11:50