Tutte le coperture “scomparse” dei pentastellati

Lo scontro tra i pentastellati e Giovanni Tria continua. Ormai la battaglia con il ministro dell’Economia è quotidiana. Un fatto è certo: la polemica interna alla maggioranza riguarda il piano delle possibili coperture grilline “scomparse”. Promesse in campagna elettorale ma disattese alla prova dei fatti. Dal reddito di cittadinanza, agli sgravi Irpef, adesso superati dalla Flat tax, fino alla mancata riforma della legge Fornero. Costo complessivo: 75 miliardi di euro. A gennaio 2018, due mesi prima delle elezioni, sul “Blog delle Stelle” si certifica la cifra “che il MoVimento può arrivare a coprire senza difficoltà”. Già allora, ogni critica alle coperture “creative” viene bollata come un atto terroristico della stampa asservita ai padroni.

Secondo il Blog grillino, “40 miliardi a regime si possono ripensare e spostare da obiettivi dannosi o improduttivi verso finalità ad alto moltiplicatore”. Tra questi anche 17 miliardi dei sussidi dannosi per l’ambiente. Vale a dire, quegli incentivi che pesano in maniera negativa. Alcuni esempi? Le accise scontate sui carburanti per l’autotrasporto, la pesca e l’agricoltura. A gennaio il piano pentastellato prevede sforbiciate alla spesa pubblica, inclusi i tagli alla politica. Il Movimento 5 stelle considera il taglio di 7 miliardi di trasferimenti “improduttivi alle imprese”, che avrebbero dovuto finanziare il dimezzamento dell’Irap. Per non parlare del bonus di 80 euro voluto da Matteo Renzi. Considerato un inutile spreco che sarebbe scomparso per coprire i costi di un taglio delle tasse sulle persone fisiche. La terza parte del piano grillino è dovuta al deficit di bilancio, che, secondo il “Blog”, prima del 4 marzo, deve aggirarsi intorno ad una cifra tra 10 e 15 miliardi l’anno”. Ora, l’indebitamento pare essere l’unica strada da percorrere.

Aggiornato il 20 settembre 2018 alle ore 18:38