Ponte di Genova, il governo si rivolge a Bruxelles

Il decreto Genova è al vaglio del governo. L’esecutivo gialloverde sta lavorando per la ricostruzione di Ponte Morandi. Ma una non chiara gestione di cosa accadrà potrebbe far slittare di qualche giorno - a non prima di lunedì - la pubblicazione del testo in Gazzetta ufficiale.

Da quanto filtra, il governo si sarebbe preso altro tempo per verificare, in sede di Unione europea, la possibilità d’inserire nella norma che contiene le misure di sostegno per il capoluogo ligure una dicitura che renda esplicita la volontà di togliere la concessione ad Autostrade per l’Italia.

Nel frattempo accelera l’inchiesta, con le prime ammissioni dei tecnici Spea (società controllata da Atlantia-Autostrade e incaricata di manutenzioni e prevenzione rischi) sulle carenze nei controlli al viadotto.

Nel giorno in cui il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, arriva in città per l’inaugurazione del Salone Nautico e per incontrare sfollati ed enti locali, il decreto resta insoluto. Le misure per il sostegno a imprese, trasporto pubblico e portualità sono ormai definite e vanno nella direzione auspicata dagli enti locali. Ma è la prima parte, quella sui poteri del commissario alla ricostruzione, che il testo è ancora oggetto di limature.

I contatti tra governo e Commissione europea starebbero andando avanti perché la volontà politica è quella di tentare, fino all’ultimo, di trovare una formula che consenta di estromettere Autostrade dalla partita. Intanto il premier Giuseppe Conte, da Salisburgo, usa parole che sembrano andare in quella direzione: “Autostrade è fuori. Non è assolutamente contemplato che faccia parte del consorzio. Parteciperà alla ricostruzione solo sul piano finanziario”.

Aggiornato il 21 settembre 2018 alle ore 12:20