Migranti: i nodi del dl, stop permessi e meno tutele

Oggi in Cdm, dopo il rinvio di giovedì, il decreto Salvini sicurezza-immigrazione, oggetto negli ultimi giorni di uno stop-and-go legato a dubbi di costituzionalità. Il primo riguarda l’uso del decreto legge, giustificato solo da necessità e urgenza: sotto questo profilo il testo è stato limato. Poi ci sono i contenuti. Sui migranti, l’aspetto più insidioso è lo stop ai permessi di soggiorno per motivi umanitari sostituiti con permessi per meriti civili o cure mediche; ci sono poi il raddoppio da 3 a 6 mesi dei tempi di trattenimento nei Centri per i rimpatri, l’aumento dei reati per cui si revoca lo status di rifugiato e i progetti di integrazione sociali riservati a titolari di protezione e minori non accompagnati, per citare alcuni punti. L’esito è una attenuazione dei diritti che potrebbe contrastare con le tutele previste dalla Costituzione e dalla Consulta, che più volte ha ribadito che i diritti riguardano tutti. La tenuta costituzionale è fondamentale perché il Quirinale possa firmare.

Una volta approvato all'unanimità il Decreto Sicurezza, il ministro dell'Interno Matteo Salvini, autore del provvedimento, ha espresso parole di contentezza: "Sono felice - ha scritto Salvini - Un passo in avanti per rendere l'Italia più sicura. Per combattere con più forza mafiosi e scafisti, per ridurre i costi di un'immigrazione esagerata, per espellere più velocemente delinquenti e finti profughi, per togliere la cittadinanza ai terroristi, per dare più poteri alle Forze dell'ordine. Dalle parole ai fatti, io vado avanti!".

"Ringrazio Giuseppe, Luigi e tutti i colleghi che hanno approvato all'unanimità, smentendo così tutte le polemiche e le divisioni che, secondo i giornali, avrebbero tempestato la vita di questo decreto e che arriverà in Parlamento dove potranno esserci modifiche importanti. Non è un decreto blindato", ha detto Salvini in conferenza stampa, "in 42 articoli ci sono parecchi passi in avanti in tema di sicurezza e di diritti dei profughi veri".
"In caso di pericolosità sociale o in caso di condanna in primo grado di un richiedente asilo, questo sarà motivo sufficiente per accompagnarlo in un Cpr e avviarlo alla pratica di espulsione", ha proseguito il ministro, "la questione Rom non è compresa in questo decreto, sennò non riesco a immaginare le reazioni nazionali ed internazionali... Ma non è oggi in questo decreto. Ci stiamo lavorando con tutti i sindaci d'Italia, l'obiettivo è chiudere i campi Rom. Campi Rom zero".

Un provvedimento più che mai urgente anche alla luce del terribile episodio avvenuto a Lanciano in cui durante una rapina in villa due coniugi sono stati legati e picchiati selvaggiamente, con l'orecchio tagliato alla donna.

Mercoledì, alla vigilia del Cdm poi rinviato, il presidente della Consulta Lattanzi è andato dal capo dello Stato Sergio Mattarella per presentare un progetto sulle carceri. La Corte ha poi diffuso una nota in cui si legge che la Costituzione è “garanzia di legalità per tutti i detenuti, cittadini o stranieri, immigrati regolari o irregolari”; ed è uno “scudo nei confronti dei poteri dello Stato, che neppure il legislatore con le sue mutevoli maggioranze può violare”. Un messaggio sempre valido.

 

I PUNTI SALIENTI DEL DECRETO SICUREZZA

 

Il “decreto Salvini” su immigrazione e sicurezza si compone complessivamente di 42 articoli: nella bozza entrata in Consiglio dei ministri, quelli dall’1 al 16 contengono le misure in materia di rilascio dei permessi di soggiorno, di protezione internazionale e di cittadinanza. Ecco nel dettaglio le principali misure riguardanti l’immigrazione.

Stretta sui permessi: Viene abrogato il permesso di soggiorno per motivi umanitari, sostituito da “permessi speciali”. Sei le fattispecie previste: vittime di grave sfruttamento, motivi di salute, violenza domestica, calamità nel paese d’origine, cure mediche, atti di particolare valore civile.

Più reati per revoca asilo: Il decreto amplia la possibilità di negare o revocare la protezione internazionale per i reati di violenza sessuale, lesioni gravi rapina, violenza a pubblico ufficiale, mutilazioni sessuali, furto aggravato, traffico di droga. E’ prevista inoltre la sospensione della domanda d’asilo in caso di pericolosità sociale o condanna in primo grado.

Più tempo nei Cpr : La durata massima di permanenza nei Centri per il rimpatrio passa da 3 a sei mesi per facilitare l’espulsione degli irregolari. Il decreto prevede anche il “completamento, adeguamento e ristrutturazione” dei centri già presenti sul territorio e la “costruzione” di altri. Salvini ha detto più volte che la sua idea è di realizzarne uno in ogni regione. Nel caso di sovraffollamento dei Cpr i migranti in attesa di identificazione possono essere trattenuti anche in “strutture diverse e idonee nella disponibilità dell’autorità di Pubblica sicurezza”.

3,5 milioni su fondo rimpatri: Per potenziare le attività di rimpatrio, il decreto stanzia 500mila euro per il 2018 e 1,5 milioni per il 2019 e 2020.

Sistema sprar: Il decreto riserva esclusivamente ai titolari di protezione internazionale e ai minori non accompagnati i progetti di integrazione ed inclusione sociale previsti dal sistema Sprar. I richiedenti asilo troveranno invece accoglienza solo nei centri ad essi dedicati (i Cara).

Via cittadinanza per reati terrorismo - C’è poi la revoca della cittadinanza italiana a carico dei condannati per reati di terrorismo.

Taser anche ai vigili urbani, stretta sui noleggi di auto e furgoni per evitare che vengano usati dai jihadisti contro la folla, come avvenuto a Nizza, Londra e Berlino, Daspo urbano più severo: il decreto Salvini su immigrazione e sicurezza dedica gli articoli dal 17 al 42 ai provvedimenti in materia di “sicurezza pubblica, prevenzione e contrasto al terrorismo e alla criminalità mafiosa”. Ecco nel dettaglio le principali misure.

Terrorismo: Viene introdotto l’obbligo per le agenzie di autonoleggio di comunicare al Ced delle forze di polizia i dati identificativi di chi richiede un auto o un furgone. La comunicazione deve avvenire contestualmente alla stipula del contratto e comunque “con un congruo anticipo rispetto al momento della consegna”. Nel decreto non è scritto quanto debba essere questo tempo e come ovviare ai problemi che ne discenderanno (attualmente contratto e consegna veicolo sono contestuali): nel testo ci si limita ad indicare che entro 6 mesi con un decreto del Viminale verranno definite “le modalità tecniche dei collegamenti” per effettuare le comunicazioni. Nel caso in cui il Ced verifica che si è in presenza di un sospetto, invia una segnalazione alle forze di polizia “per le conseguenti iniziative di controllo”.

La bozza del decreto stanzia inoltre quasi 360 milioni fino al 2025 per “contingenti e straordinarie esigenze” di Polizia e Vigili del fuoco “per l’acquisto e potenziamento dei sistemi informativi per il contrasto del terrorismo internazionale”, compreso il rafforzamento dei nuclei Nbcr. Dei 360 milioni, 267 sono per la Ps e 92 per i Vvf.

Taser e accesso al Ced a vigili: I Comuni con più di 100mila abitanti potranno dotare 2 poliziotti municipali di “armi comuni ad impulso elettrico” in via sperimentale per un periodo di sei mesi. Al termine del periodo, i Comuni, “con proprio regolamento” possono assegnare l’arma ai reparti. I poliziotti locali, inoltre, se “addetti ai servizi di polizia stradale” e “in possesso della qualifica di agente di pubblica sicurezza” possono accedere al Ced delle forze di polizia per “verificare eventuali provvedimenti di ricerca o di rintraccio” nei confronti delle persone controllate.

Daspo più severo e stretta su sgomberi: Il decreto amplia le zone dove può scattare il Daspo urbano, includendo i “presidi sanitari” le zone di particolare interessere turistico, le “aree destinate allo svolgimento di fiere, mercati pubblici spettacoli”. Previsto anche il Daspo per coloro che sono indiziati per reati di terrorismo e una stretta sulle occupazioni. Il testo stabilisce infatti l’applicazione della “pena della reclusione fino a 4 anni (ora 2) congiuntamente alla multa da 206 a 2.064 euro (ora da 103 a 1.032), nei confronti dei promotori e organizzatori dell’invasione, nonché di coloro che hanno compiuto i fatti armati”. Nelle indagini a carico di promotori e organizzatori sarà inoltre possibile utilizzare le intercettazioni. Infine, i blocchi stradali tornano ad essere sanzionati penalmente e non più in via amministrativa.

Braccialetto elettronico per stalker: L’utilizzo del braccialetto elettronico sarà possibile anche nei confronti degli imputati dei reati di maltrattamento in famiglia e stalking.

Potenziamento agenzia beni confiscati: Il provvedimento estende di ulteriori 70 unità la pianta organica ed individua le aziende confiscate “di rilevante interesse socio-economico” che necessitano di supporto per il proseguimento dell’attività.

Aggiornato il 24 settembre 2018 alle ore 18:41