Ponte Morandi, Cantone: “Rischio infiltrazioni”

mercoledì 10 ottobre 2018


Raffaele Cantone esprime dubbi sul Decreto per la ricostruzione del ponte Morandi di Genova. Il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, intervenendo in audizione alla Camera, pone l’accento su alcuni aspetti del testo. Secondo Cantone, si ravvisano lacune e il rischio che la mafia si infiltri è assolutamente concreto. Per il presidente Anac, “la deroga a tutte le norme extrapenali comporta anche la deroga al Codice antimafia e alla relativa disciplina sulle interdittive. Non ritengo di dover sottolineare i rischi insiti in tale omissione, soprattutto perché vi sono molte attività connesse alla ricostruzione (dal movimento terra allo smaltimento dei rifiuti, ad esempio) in cui le imprese mafiose detengono purtroppo un indiscutibile know how”. Cantone replica alle domande di alcuni deputati.

“Non è vero – replica – che le infiltrazioni mafiose siano un fenomeno che si verifica solo nel settore dello smaltimento rifiuti. In Italia il movimento terra è sostanzialmente monopolizzato da ditte collegate a ambienti mafiosi. E un’opera come quella che si dovrà fare a Genova vede lavori ingenti sotto questo profilo”. Per aggirare il problema dei tempi, visto l’urgenza della ricostruzione, “si potrebbe stabilire un termine perentorio entro il quale il prefetto debba pronunciarsi sulle interdittive antimafia”.

Frattanto, il vicepremier Luigi Di Maio annuncia che “lunedì in Consiglio dei ministri ci sarà il nuovo Decreto fiscale. Nel decreto ci saranno 50 milioni di euro” per gli sfollati di Genova, aggiungendo che si tratta di “una somma che permetterà al commissario Mario Bucci di poter avviare i rimborsi alle famiglie. Garantisco, come ministro del lavoro, che ci sarà la cassa integrazione per le aziende della zona rossa in modo da permettere una misura ponte per i dipendenti in attesa del nuovo ponte”, conclude.


di Redazione