“Ecco perché ho lasciato Forza Italia”

giovedì 11 ottobre 2018


Caro direttore, ho letto il suo commento su Forza Italia dalla quale a malincuore ne sono uscita il 28 settembre scorso, ero la coordinatrice provinciale di Macerata. Non credo che i congressi saranno la salvezza di questo movimento oramai in discesa libera verso la fine, penso piuttosto che abbiamo bisogno di persone come Antonio Martino che ridiano vita a quel programma liberale mai realizzato con un movimento nuovo, catalizzatore dei tanti, anzi, tantissimi orfani politici moderati come la sottoscritta. Questo Paese sta vivendo un passaggio politico davvero mortificante, l’alternativa è diventata una necessità.

Ha ragione su tutta la linea, si fa politica seguendo il “principio della sussidiarietà”, al Governo centrale siamo opposizione ferma, scendendo di livello istituzionale ci leghiamo a Matteo Salvini e finiremo per scomparire del tutto. Abbiamo perso l’identità, durante la campagna elettorale si è fatta la stessa battaglia della Lega e allora mi dicevo: perché l’elettore deve votare la copia, voterà l’originale e così poi è stato. Colpa anche di chi, promosso a tavolino, non ha mai fatto politica e manca di lungimiranza politica. Aggiungiamoci l’argomento catapultati in territori sconosciuti, dove gli elettori non si sono visti rappresentati, come le Marche; ho tanta stima verso Antonio Tajani ma non riuscirà mai purtroppo nel miracolo della resurrezione con le persone di sempre di cui ancora oggi si è circondato, e così in tanti ce ne siamo andati e altri lo faranno a breve. La cosa triste di tutta questa vicenda è che senza un minimo di indugio sfruttano la figura del presidente in modo poco felice a mio avviso, quando dovrebbero lasciarlo tranquillo e dimostrargli gratitudine attraverso la competenza politica per essere stati miracolati.

Le Marche, in particolare la provincia di Macerata dove vivo, è una regione martoriata dagli ultimi violenti terremoti, ma lo è ancora di più per la mancanza di politica. Da noi da sempre vince il Partito Democratico per mancanza di alternativa; alle prossime elezioni regionali del 2020 sarà la volta neanche tanto della Lega quanto dei 5 Stelle sempre che – ma questo è un mio modesto pensiero al contrario di quello che pensano i colonnelli di Forza Italia – le due forze al Governo si uniranno più che dividersi. Lo snodo saranno le Europee e il laboratorio Toscana.


di Lorena Polidori