Vertici di Forza Italia sotto assedio

giovedì 11 ottobre 2018


Forza Italia vive, finalmente, una fase di fermento. Un dibattito, in realtà, inaugurato proprio dal direttore de “L’Opinione” Arturo Diaconale grazie al suo “Manifesto-proposta per Forza Italia”, pubblicato sul quotidiano “Il Tempo” e ripreso dal nostro giornale. Da un mese a questa parte, il partito affronta un dibattito interno del tutto inedito. Non a caso, tornato dalla Russia, Silvio Berlusconi ha voluto convocare per stasera alle 18, a Palazzo Grazioli, il comitato di presidenza di Forza Italia. La domanda è inevitabile: sarà affrontato il tema della tanto invocata fase congressuale? Nel frattempo, i capicorrente del partito affilano le lame. Giovanni Toti, incontrando i giornalisti della Stampa estera, attacca duramente la linea del partito in relazione al governo gialloverde. “Resto in Forza Italia? Se c’è ancora, se me la trovate...”. Questa la battuta sarcastica del governatore della Liguria.

“Una battuta sgradevole”, secondo la capogruppo alla Camera Mariastella Gelmini. “Forza Italia – sostiene – c’è, esiste. Ed è l’unica alternativa al nulla dei Cinque stelle e alle chiacchiere di Renzi”. Le fa eco Mara Carfagna. Anche la deputata di Forza Italia non apprezza l’affondo di Toti. E ai microfoni di Radio 24 afferma: “Forza Italia – ricorda – è nelle strade e nelle piazze, sempre a contatto con le persone. Toti si lamenta del partito da tre anni, ormai. Ed è un peccato perché rappresenta una risorsa importante per Fi. Se avesse dato un contributo nei momenti più difficili, e questo lo è, probabilmente avremmo avuto due braccia in più, anche possenti, con quella stazza”.

Ma Toti chiarisce subito la propria posizione. “Non voglio fondare un nuovo partito di centrodestra – sottolinea – men che meno per scissione. Perché a forza di scindere arriviamo alla scissione dell’atomo”. Al momento il governatore vuole rappresentare la coscienza critica di Forza Italia. “Io – afferma – continuo a ripetere cose che dico da tempo: credo che il centrodestra si debba rigenerare e ristrutturare. Dal ‘94 sono cambiati i partiti e sono cambiate le esigenze della società. Prendersela con me è come prendersela con il bimbo che dice “il re è nudo”.

Secondo Toti, “dal 2008 il partito ha perso voti moderati nel centrodestra. In modo autoreferenziale si continua a dire che siamo centrali e che dobbiamo parlare alle nostre categorie. Ma le nostre categorie non ci ascoltano più. E questo una classe dirigente se lo deve chiedere”. Il governatore non ha dubbi. Forza Italia deve aprire una stagione di confronto: “Giorgia Meloni – chiosa Toti – ha fatto delle riflessioni interessanti. Io non sono un sovranista, sono un conservatore moderato, che vorrebbe usare il 2,4 per cento di deficit per un piano keynesiano, non per il reddito di cittadinanza, cosa che mi distingue dall’amico Salvini, che sta al governo”. Toti non nasconde la propria preoccupazione per i sondaggi che circolano: “Come Pdl prendevamo più del 30 per cento, oggi Forza Italia fa il 7-8”, afferma sconsolato. Toti ha una certezza: non seguirà il percorso di Alfano. “Angelino? Non mi sembra un viatico fortunato”.

Diaconale condivide la visione di Toti e propone la costituzione di “un’Area Bassa”, animata dai militanti. “Ha perfettamente ragione Giovanni Toti – afferma Diaconale – quando denuncia il declino di Forza Italia condannata da un gruppo dirigente autoblindato a portare avanti una linea politica per lei innaturale che la schiaccia sulla sinistra, la allontana progressivamente dal centrodestra e la trasforma in un contenitore dove Lega e Partito democratico possono attingere a piene mani”. Con un editoriale pubblicato ieri su “L’Opinione”, sostiene la richiesta di rinnovamento dei vertici di Forza Italia avanzata dal Governatore della Liguria. E ricorda la sua proposta di costituzione di una “Area Bassa” di militanti, simpatizzanti ed elettori capace di democratizzare i processi decisionali nel partito”.

Diaconale chiede “congressi regionali, congresso nazionale e primarie per la scelta delle candidature in Parlamento”, per superare il metodo della cooptazione e dell’autoblindatura utilizzato da una “Area Alta” che ha ormai definitivamente perso il contatto con la propria base. “Se si vuole evitare il declino – conclude Diaconale – non c’è altra strada oltre quella di dare “all’Area Bassa” la possibilità di far sentire la propria voce all’interno del partito e di incidere sulla linea politica. Una linea che non può essere quella della conversione a “Forza spread” degli europeisti acritici, ma quella della rivendicazione dei valori liberali originari”.

Frattanto, nel dibattito interno al partito interviene anche “Forza Salvini”, la corrente dei sovranisti di Forza Italia, impegnata oggi in una conferenza stampa alla Camera, in cui, oltre a chiedere a Berlusconi di sostenere il governo con Salvini è stato presentato un nuovo simbolo con il tradizionale tricolore e la scritta “Forza Salvini” al posto di Forza Italia. “Viviamo tra la nostra gente e non nei salotti romani – afferma il promotore Pietro Spizzirri – e sappiamo che il nostro popolo apprezza l’operato di Salvini e guarda con grande interesse e favore a interventi come la spesa di cittadinanza, la Flat tax, la “pace fiscale tombale” e la ritrovata unità nazionale”.

Secondo Spizzirri, “il patto tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini era chiaro: il leader del centrodestra sarebbe stato chi prendeva più voti alle elezioni: ha vinto Salvini, per cui Forza Italia sia conseguente. Vogliamo far capire al presidente Berlusconi che il popolo di Forza Italia vuole essere alleato di Matteo Salvini e della Lega in questa rivoluzionaria azione di miglioramento del Paese”. Nella corrente non figurano parlamentari: “Molti ci guardano con interesse ma abbiamo preferito oggi far parlare i territori. La sala – sostiene Spizzirri – è stata richiesta da Catello Vitiello”, il parlamentare sospeso dall’M5S poiché massone, oggi al gruppo Misto. La corrente si autodefinisce “popolare e populista, vicina alla gente e lontana dai salotti romani”. “Ed è proprio l’elettorato azzurro – afferma Spizzirri – che chiede a gran voce di apprezzare l’operato di Matteo Salvini e tutte le scelte di questo governo. Nessuno ovviamente pensa di lasciare il partito azzurro, semmai l’obiettivo è condizionarne da dentro la linea politica allo scopo di sostenere la Lega di Salvini al Governo del Paese, “entrando in maggioranza invece di fare opposizione ad ogni costo”.

La replica ufficiale di Forza Italia non lascia spazio ad equivoci. “Il signor Pietro Spizzirri è stato sospeso in via immediata, ai sensi dell’articolo 59 dello Statuto, dal Movimento politico Forza Italia”. Lo annuncia Gregorio Fontana, responsabile organizzazione del partito. “Nonostante l’invito a non utilizzare il simbolo di Forza Italia – spiega Fontana – e a non porre in essere comportamenti che violino norme statutarie, il signor Spizzirri ha continuato ad assumere comportamenti inaccettabili. Con tale atto, sempre secondo quanto previsto dallo Statuto, è aperto d’ufficio nei suoi confronti un provvedimento disciplinare davanti al Collegio dei probiviri”.

 


di Manlio Fusani