L’Europa va riformata

venerdì 12 ottobre 2018


Lo spread è tecnicamente un indicatore finanziario privo di rilevanza, se non per qualche sparuto speculatore. Viene usato oggi com’è stato strumentalmente utilizzato nel 2011 per cacciare il Governo eletto dagli italiani; in pratica viene utilizzato come una mannaia sull’Italia e sulle votazioni e volontà degli italiani. Gli eventuali effetti dello spread sono lentissimi a realizzarsi, e sono nella maggioranza dei casi inesistenti.

Attualmente stanno usando lo spread per affossare e screditare l’attuale Governo eletto che vuole mettere mano alla riforma dell’Europa. Da qui l’assalto sotto i nostri occhi di spread, agenzie di rating (che sono private quindi dicono quello che vogliono, vanno per conto proprio badando ai propri affari) ed euroburocrati inaciditi per la perdita prossima della lucrosa poltrona europea.

Mario Draghi, attuale presidente della Banca centrale europea in visita l’altro giorno da Sergio Mattarella al Quirinale, non può non sapere che lo spread non ha alcuna influenza sui mutui delle famiglie né sul costo del finanziamento alle imprese. Lì infatti vale l’Euribor, non lo spread. E l’Euribor, ovvero il tasso che le banche applicano ai crediti quando vengono scambiati per coprire buchi di liquidità (tasso che è stato spesso truccato dalla Deutsche Bank e per questo più volte sanzionata), è a livello, indipendentemente dalle impennate dello spread. Lo stesso più o meno vale per il credito alle imprese in cui lo spread, anche lì, non rileva. Lo spread è di fatto una montatura. Incrementa sì la spesa per interessi della finanza pubblica, ma così lentamente e in base a processi lentissimi a completarsi che è del tutto ininfluente, sul lungo periodo, anche se si impennasse tutti i giorni.

Chi utilizza lo spread come arma politica, da sbattere in testa a ripetizione all’Italia e alle scelte degli italiani, mette artatamente paura dando per veri calcoli che tra dieci anni saranno con grande probabilità diversi e leggeri. Spaventano gli italiani per togliere di mezzo chi deve necessariamente rifare l’Europa a trazione franco-tedesca. L’Italia ha infatti tutto l’interesse oggi a rimodulare questa Europa che ci stritola e l’Euro.

La nuova Ue che verrà è l’unica possibilità peraltro che l’Europa tutta ed i suoi ideali sopravvivano e continuino ad esistere. Gli euroburocrati a fine mandato così come gli sventolatori a mo’ di mannaia dello spread europei e nostrani sono dei mistificatori che imbrogliano sulla pelle di noi tutti. L’allarme sul debito italiano è creato ad arte, ieri come oggi, da mistificatori europei e confusi politici in malafede in Italia i quali, tutti insieme, dimostrano quanto siano lontani dai veri ideali europei.


di Francesca Romana Fantetti