È partita la corsa alla segreteria Pd

La corsa per la guida del Pd è davvero partita. Ora, il duello tra Nicola Zingaretti e i renziani è a tutto campo. Il governatore del Lazio usa l’ironia citando “Guerre stellari”: “Che la forza sia con noi, ci servirà molto”. Zingaretti invoca “una nuova speranza per l’Italia nel lanciare la sua convention ‘Piazza Grande’, domani e domenica alla ex Dogana di Roma. E affida a Twitter l’invito per la manifestazione. “Benvenuti – twitta – e grazie alle centinaia di amministratori che sabato mattina si incontreranno a ‘Piazza Grande’. Le adesioni crescono ogni giorno. È dai territori e dagli amministratori che si riparte”. Secondo il governatore del Lazio, “l’Italia ha bisogno di crescere e di giustizia, di una nuova speranza, di voltare pagina”. Alla convention interverrà domenica l’ex premier Paolo Gentiloni. Al momento, l’ex ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, leader della corrente Area Dem, non vuole commentare il fermento in seno al partito.

Ma, con ogni probabilità, il candidato alle primarie per la segreteria dovrà vedersela al congresso con l’ultimo ministro dell’Interno Pd Marco Minniti. Al quale è giunto un appello di decine di sindaci dem che auspica la sua discesa in campo “per un congresso unitario di fronte alle sfide del Pd e dell’Italia”. Tra i primi cittadini firmatari figurano: il sindaco di Firenze Dario Nardella, Antonio De Caro di Bari, Giuseppe Falcomatà di Reggio Calabria, Giorgio Gori di Bergamo, Matteo Ricci di Pesaro.

In realtà, secondo fonti vicine a Matteo Renzi, dietro l’appello ci sarebbe lo zampino dell’ex segretario e del suo braccio destro Lorenzo Guerini. Riformismo versus progressismo. È questa la battaglia che gioca dentro il partito. Minniti, naturalmente, risponderà positivamente all’appello dei sindaci. Così, si delinea sempre più il parterre di candidati. Che oltre ai già citati, prevede la partecipazione di Matteo Richetti, Francesco Boccia e Dario Corallo. Frattanto, il segretario in carica Maurizio Martina non ha ancora ha escluso di potersi candidare.

Secondo un autorevole esponente dem Minniti “è un candidato in grado di aggregare anche oltre i renziani. Un candidato dal profilo forte anche al Nord”. Per il fronte di Zingaretti, interviene la deputata Paola De Micheli, coordinatrice di ‘Piazza Grande’: “Avanti tutta. Il candidato più unitario – sostiene – è Nicola. Nei territori e di gran lunga nella società, come si è visto il 4 marzo. Un candidato che gode anche dell’autorevolezza data da anni di ininterrotte vittorie nelle tornate a elezione diretta, quando il resto del centrosinistra era sconfitto”.

Aggiornato il 12 ottobre 2018 alle ore 13:37