Condono, il giallo del testo manipolato secondo Di Maio

Sulla cosiddetta “pace fiscale” va in scena uno scontro senza precedenti in seno al governo. “Al Quirinale è arrivato un testo manipolato”, sostiene il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio, dal salotto televisivo di Bruno Vespa, a “Porta a Porta”. Di più. “Domani – accusa – presento una denuncia alla procura della Repubblica”. Dall’ufficio stampa del Colle arriva la smentita: “Il testo del decreto in materia fiscale non è ancora pervenuto”. Di Maio non arretra: “Allora basterà lo stralcio”. Gelido il commento della Lega: “Noi siamo seri, non sappiamo di decreti truccati”. Da Palazzo Chigi fanno sapere di aver bloccato l’invio: “il testo è stato anticipato al Colle solo in via informale”.

“All’articolo 9 del decreto fiscale – afferma Di Maio – c’è una parte che non avevamo concordato nel Consiglio dei ministri. Una sorta di scudo fiscale per i capitali all’estero e una non punibilità per chi evade. In Parlamento questo testo non lo votiamo, questa parte deve essere tolta. Non ho mai detto che si volevano aiutare i capitali mafiosi”. E aggiunge: “Non so se è stata una manina politica o una manina tecnica in ogni caso domattina si deposita una denuncia alla Procura della Repubblica perché non è possibile che vada al Quirinale un testo manipolato”. Di Maio è convinto: “Questo è un condono come quello che faceva Renzi, io non lo faccio votare”.

Il leader grillino pronuncia il suo atto d’accusa: “Tengo ad escludere responsabilità politiche, perché mi fido delle persone con cui siamo al governo”, ma “in questo governo stanno avvenendo tante cose strane, tanti giochini: ciò che metteremo in campo dopo la denuncia alla Procura ci farà capire delle cose”. Sospetta di Giorgetti? “Non mi permetterei mai”, replica. E ribadisce: “Se ci facciamo passare sotto al naso provvedimenti così, allora cominciano i problemi grossi. Questo è il governo col più alto numero di nemici. Hanno già provato a farci giochetti con il decreto Dignità”.

Dal canto suo, la Lega commenta gelida: “Noi siamo gente seria e non sappiamo niente di decreti truccati, stiamo lavorando giorno e notte sulla riduzione delle tasse, sulla legge Fornero e sulla chiusura delle liti fra cittadini ed Equitalia”.  Una sconfessione in piena regola del M5s. In serata arriva l’attacco del Pd. “Approvano un condono tombale per gli evasori. E ora cercano manine e nemici. Imbroglioni. Un grande paese come l’Italia non merita tutto questo”, twitta il segretario-reggente Maurizio Martina. Anche Matteo Renzi, prende di mira direttamente Di Maio: “È un uomo disperato. Vota a sua insaputa un condono, poi grida allo scandalo. Attacca me. Non capisce il senso dei testi che vota”. Per la forzista Mara Carfagna, vicepresidente della Camera, “Di Maio è imprigionato in un episodio della famiglia Addams: è perseguitato dalla mano”.

Aggiornato il 18 ottobre 2018 alle ore 13:06