Caro Salvini, metti la freccia a destra

Da tempo avevamo scritto dello scenario che sarebbe stato, ci hanno dato dei superficiali, pessimisti, approssimativi, eppure eccoci qua. Non servivano sciamani, nemmeno Michel de Nostredame, bastava un pizzico di testa, insomma come diceva Plinio il Vecchio, cum grano salis. Il problema non è la letterina, dalle parti della Ue ne fanno a tutti, non è nemmeno il discostamento, in Europa ne hanno fatti di peggiori, il problema vero è in che momento, l’Italia non è la Grecia, è questo il punto. L’Unione vive un passaggio complicato, molto, oramai ognuno va per conto suo, difendono l’euro ma non ci crede più nessuno, lo sanno bene che è un binario morto, che bisogna prepararsi ad altro.

Qui non si tratta di pensare al cigno nero, di pensare alla maniera di Savona, si tratta solo di leggere le cose. L’euro è morituro, ma la parola fine non può arrivare adesso e non può essere l’Italia, scasserebbe i piani di qualcuno. Ma al netto dell’Europa e dei suoi piani, che pure dovremmo valutare e non girarci intorno, il problema nostro è solo interno a una maggioranza, che non sta in piedi e non può durare. Del resto cosa dire della scena di Di Maio a "Porta a Porta", dei continui scollamenti sul programma, della mancanza di una linea condivisa sul come e dove andare. Esce fuori la distanza culturale, le diverse opinioni di partenza, la differenza della base elettorale, gli uni a sinistra e gli altri a destra, un pataracchio politico che porta solo male.

Ecco perché la finanziaria è diventata una follia, un insieme di contrari e basta, uno spreco di soldi a fini elettorali, un gioco a perdere denaro, un esercizio di autolesionismo. Del resto i grillini sono comunisti, non hanno il senso della produzione, dell’impresa che crea occupazione, dello sviluppo e dell’intrapresa. Il comunismo è spreco per definizione, per questo è fallito dappertutto. Salvini con Di Maio non può stare, è tutto qui il problema del Paese, inutile fare finta di non capire, nascondersi dietro la firma del contratto, quel contratto è fatto male, è nato da una spinta elettorale contrapposta è da una somma di promesse antagoniste.

Ecco perché diciamo a Salvini lascia stare, molla tutto, molla i grillini, che non vanno bene per il governo e per il Paese, metti la freccia a destra e dai manetta, torna a casa, torna al centrodestra, per un'Italia più libera e liberale.

Aggiornato il 19 ottobre 2018 alle ore 15:41