I populisti che si nascondono dietro il popolo

“State colpendo un intero popolo, non un governo”. Comodo metterla così. Come fanno i vari Salvini e Di Maio quando qualcuno li chiama a rendere conto di eventuali errori politici, nella fattispecie quelli della manovra di bilancio. Comodo per i populisti nascondersi dietro il popolo quando la frittata è fatta. E comoda questa strana mozione degli affetti a metà tra l’armiamoci e partite e l’assegno in bianco. Ma è proprio questo il limite enorme di tale maniera di fare politica e propaganda: dalle fake news all’inevitabile Caporetto. Quello che questa gentucola non capisce, non avendo una cultura liberale, e spesso neanche una cultura tout court, è che la rappresentanza politica non è per sempre e non assegna a chi la detiene una cambiale in bianco su chi lo ha eletto. Senza arrivare ai paradossi del #notinmyname, basta dire a chi mette il popolo davanti alle proprie scelte, quando queste si rivelano errate, che la responsabilità – non solo penale – è strettamente personale.

Bisognerebbe spedire i due vicepremier a vedersi - ammesso che non si addormentino per lo sforzo di concentrazione - il capolavoro di Luis Buñuel, “La via lattea”. Lì ci sono due personaggi che hanno ciascuno un nome simbolico, che nella versione italiana sono stati tradotti così: “Maipiùmisericordia” e “Tunonseiilmiopopolo”. Un film del 1969 sulle eresie cristiane, viste in maniera dissacrante. E anche ai tempi delle guerre di religione si diceva che il popolo, in quel caso “di Dio”, voleva eccidi e massacri degli avversari di dottrina. E anche allora i responsabili si rifugiavano dietro le gonnelle del volgo per difendersi da eventuali conseguenze indesiderate dei rispettivi comportamenti criminali. Adesso che il popolo li ha votati, i nuovi padroni d’Italia non mancano un appuntamento per dimostrare la proporzione inversa tra il senso di responsabilità per le scelte che compiono e i voti che ottengono con le promesse ingannevoli. Ma attenzione al popolo: la pazienza non è infinita e i mutamenti di umore sono spesso repentini e imprevedibili. E quando avvengono è inutile chiedere pietà.

Aggiornato il 24 ottobre 2018 alle ore 11:41