Consulta su caso Cappato: spetta al Parlamento fare la legge

La Corte Costituzionale ha deciso che non ci sono le condizioni per pronunciarsi sul procedimento contro Marco Cappato, imputato di aiuto al suicidio per aver accompagnato Fabiano Antoniani, meglio noto come dj Fabo, in una clinica svizzera per consentirgli di ricorrere al suicidio assistito dallo stesso richiesto.

Con una decisione senza precedenti inoltre, la Corte Costituzionale ha fissato il termine entro il quale il Parlamento dovrà legiferare sul suicidio assistito e rinvia di conseguenza al 24 settembre 2019 la trattazione della questione di costituzionalità dell’art. 580 del codice penale.

La decisione presa è stata motivata dal fatto che le norme attuali sul fine vita lasciano “prive di adeguata tutela determinate situazioni costituzionalmente meritevoli di protezione e da bilanciare con altri beni costituzionalmente rilevanti”. Il Parlamento quindi deve provvedere a colmare questo vuoto normativo.

Filomena Gallo, avvocato, segretario dell'associazione Luca Coscioni, che al fianco di Marco Cappato ha condotto questa battaglia ha commentato: “È una decisione storica: i giudici non si sono limitati a un monito, hanno indicano una data”.

Il professor Vittorio Manes, che insieme a Gallo ha rappresentato Cappato di fronte alla Consulta, conferma: “Dalla Corte è arrivata una fortissima presa di posizione che si traduce in una vera e propria messa in mora del legislatore”.

Lo stesso Cappato, in conferenza stampa, ha sottolineato: “La Corte ha riconosciuto le nostre ragioni, dà un anno di tempo al Parlamento per fare ciò che chiedevamo da 5 anni. È un risultato straordinario, arrivato grazie al coraggio di Fabiano Antoniani e alla fiducia che Carmen e Valeria mi hanno fatto per la mia azione di disobbedienza civile. È dunque di fatto un successo, un altro, dopo la vittoria sul biotestamento, di Fabo e della nonviolenza, oltre che delle tante persone malate che, iniziando da Luca Coscioni e Piergiorgio Welby e finendo con Dominique Velati e Davide Trentini, in questi 15 anni hanno dato corpo alle proprie speranze di libertà. Ora il Parlamento ha la strada spianata per affrontare finalmente il tema e per discutere la nostra proposta di legge di iniziativa popolare per l'eutanasia legale, come sta accadendo nel Parlamento spagnolo”.

Il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano osserva: “La Consulta sembra confermare appieno le valutazioni della Procura di Milano, che aveva sottolineato come l'attuale normativa non consentisse un adeguato bilanciamento degli interessi costituzionalmente protetti”.

Il processo a carico di Cappato resta quindi congelato in attesa che le Camere – dove giace da cinque anni una proposta di legge di iniziativa popolare – si pronuncino.

Aggiornato il 25 ottobre 2018 alle ore 15:12