Decreto Genova, la Camera approva: proteste di Pd e Fi

La Camera ha detto “sì”. Il Decreto Genova è approvato. Ora il testo passa al Senato. A Montecitorio i voti favorevoli di Lega, M5s e Fdi sono stati 284, i contrari 67, del Pd e di Leu, gli astenuti 41, di Forza Italia. In Aula si è registrato un duro confronto tra il M5s e il Pd, a proposito della norma sul condono edilizio a Ischia. Dem e forzisti hanno lanciato accuse contro il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, assente durante la discussione alla Camera. Il Pd si è detto contrario alla ricostruzione delle case abusive crollate con il terremoto di Ischia.

Toninelli è intervenuto via Twitter. “Con un ostruzionismo ipocrita – ha scritto – Pd e Fi stanno bloccando fondi per Genova, risorse in più che il decreto stanzia in favore di sfollati, imprese, lavoratori, logistica. Lottiamo contro chi non vuole il bene della città”. Gli ha replicato Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi parlamentari di Fi: “Il principe degli incapaci al governo, Danilo Toninelli, ha travalicato da tempo le porte della vergogna”. Il ministro ha controreplicato sostenendo di essere interessato “ai risultati, non alle ridicole urla di Pd e Fi sulla mia assenza. Ci sono stato, ci sono e ci sarò. Per Genova e per i tantissimi altri dossier gestiti in modo indecente che ho ereditato e che sto faticosamente mettendo a posto. Con l’obiettivo costante di aiutare la gente che chiede il giusto sostegno e la dovuta tutela a uno Stato che, prima dell’arrivo del governo del cambiamento, era distante, se non inesistente”.

Per il capogruppo Dem alla Camera, Graziano Delrio, “il Pd ha già approvato, senza fare nessuna discussione, le parti del decreto che riguardano Genova anche se le riteniamo del tutto insufficienti. Ma il governo ha deciso di inserire un condono edilizio per il collegio di Di Maio, è incredibile che si chieda al Pd di non fare opposizione. Noi facciamo opposizione, non ostruzionismo”.

Aggiornato il 01 novembre 2018 alle ore 11:53