Boeri contro il “maschilismo” della legge di bilancio

C’è “un segnale di maschilismo anche in questa legge di bilancio, nel momento in cui va a dire manteniamo le differenze di età nell’accesso alle pensioni per uomini e donne, e va a non rifinanziare il congedo di paternità che era uno strumento molto importante per promuovere un’uguaglianza di opportunità”. Così si esprime il presidente dell’Inps Tito Boeri, a Bologna per il convegno “Le donne nell’Istituto, ieri, oggi, domani”.

I segnali di trattamento non equo tra i sessi, per Boeri, sono evidenziati da due aspetti in particolare: la differenza (che viene mantenuta) di età di pensionamento tra uomini e donne e la cancellazione del congedo per la paternità obbligatoria (solo per quest’anno di 4 giorni).

Il presidente dell’Inps ritiene infatti che offrire alle donne la possibilità di andare prima in pensione possa essere penalizzante: “Può essere anche una trappola, perchè non sono loro a decidere, sono spinte a prendersi delle responsabilità che dovrebbero essere invece condivise”.

E prosegue: “Trovo che in Italia quando si devono fare delle cose in favore delle donne, si continui a dire che bisogna dare loro piu’ opportunità di stare nel non lavoro e fuori dal mercato del lavoro. Permettiamo loro di andare in pensione prima, di prendersi cura dei familiari, non penso sia l’atteggiamento giusto. Non è questo che dà più possibilità di scelta alle donne, perché alla fine ne indebolisce il potere contrattuale all’interno delle loro famiglie. Anche le donne che lavorano si devono prendere molta più cura della famiglia rispetto agli uomini”.

Boeri non risparmia critiche e conclude: “C’è poca attenzione da parte di coloro che si definiscono populisti verso la problematica femminile”.

 

Aggiornato il 05 novembre 2018 alle ore 16:38