Decreto Sicurezza, il governo mette la fiducia

Il governo porrà la fiducia al Decreto legge su sicurezza e immigrazione. Secondo fonti vicine ai pentastellati, infatti, l’esecutivo gialloverde ha deciso. Il decreto, oggi all’esame del Senato, è voluto fortemente da Matteo Salvini. Ma è osteggiato da una parte dei grillini. Da giorni il Movimento vive la fronda interna di coloro i quali si oppongono in maniera palese. Minacciano, addirittura, di votare contro. Un vero problema per il governo. Bisogna ricordare che M5s e Lega al Senato godono di soli sei voti in più rispetto ai 161 della maggioranza assoluta. La prima bordata al governo gialloverde arriva da Paola Nugnes. La senatrice ha deciso di astenersi sul decreto: “Non permettere – sostiene – un regolare dibattito dell’Aula, voler mettere insieme il giudizio su un provvedimento con un giudizio complessivo sul governo e sulle sue funzioni future non è il modo più opportuno di procedere. Alla fiducia non posso in coscienza votare no. Ho ancora molte aspettative in questo esecutivo, soprattutto, sulla legge di Bilancio espansiva che si sta approntando. Ritengo che mi asterrò dal votare”.

Il senatore Gregorio De Falco non sa dire se voterà a favore della fiducia. “Vediamo – ha detto l’ex capitano di fregata – non è un’apertura, ma un’attesa”. Elena Fattori sostiene di volere “leggere il maxi-emendamento”. Un sostegno al governo potrebbe arrivare da Fratelli d’Italia e da una parte di Forza Italia. Un supporto che potrebbe consentire di neutralizzare la fronda ribelle. Al momento, infatti, oltre a Fattori, Nugnes, De Falco e Mantero la “protesta” potrebbe allargarsi. La senatrice Virginia La Mura non ha ancora sciolto le riserve. Qualche giorno fa aveva dichiarato: “Mi riservo di valutare in aula quello che accadrà. Sono una persona libera, nel senso che osservo gli eventi. Andrò in Aula a fare il mio lavoro. Non possiamo svuotare il Parlamento del suo significato”. Un fatto è certo. Se dovessero arrivare i voti del centrodestra cambierebbe la natura della maggioranza che sostiene il governo.

“Il Consiglio dei ministri ha votato quel decreto. Il Parlamento lo ha modificato, il Senato in commissione. Adesso, se ci sono opinioni contrastanti nella maggioranza, è giusto che il governo faccia una ricognizione della fiducia”. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, in merito alla fiducia sul decreto Sicurezza e alle critiche con possibile voto diverso da parte di alcuni parlamentari del M5s. Sull’eventuale voto difforme, ha aggiunto, “immagino valutazione dei probiviri del Movimento”.

Aggiornato il 05 novembre 2018 alle ore 17:11