Ue, Moscovici chiede allʼItalia “serietà”

La tensione è altissima. Tra l’Unione europea e il governo gialloverde regna l’incomprensione. Il commissario Ue Pierre Moscovici avverte sarcasticamente: “Non sono Babbo Natale, queste questioni vanno trattate con serietà e senza ironie”. Ma la replica del vicepremier Matteo Salvini è tanchant: “Rispetti gli italiani. Noi non facciamo nessun passo indietro”. E il premier Conte: “Noi responsabili, non c’è nessuna ribellione”. Interviene anche l’altro vicepremier Luigi Di Maio: “Nessuna Manovra correttiva, l’Europa non può trattarci così”. Ma per il capo economista della Banca centrale europea, Peter Praet, “la commissione è sempre relativamente aperta a permettere un spesa pubblica più alta, nel caso di riforme orientate all’offerta. Ma in questa direzione non accade nulla, in ballo ci sono solo spese più alte. Questo ha portato a premi di rischio che, secondo il mio modo di vedere, nessuna economia nazionale può sostenere a lungo”.

Il ministro dell’Economia Giovanni Tria uscendo dall’Aula di Montecitorio, fornisce risposte incerte. “Le novità? Quando ci sarà la trattativa, adesso non lo so. Se l’aumento dello spread persistesse nel tempo, la traslazione sui tassi praticati dalle banche sui mutui potrebbe risultare più significativa. Fino a settembre, secondo i dati della Banca d’Italia, l’andamento dello spread “non ha influenzato in modo avverso i tassi sui mutui” mentre gli ultimi dati Abi indicano un “aumento del tasso medio a ottobre sui mutui di nuova erogazione”.

D’altro canto, l’ex titolare di Via XX Settembre, Piercarlo Padoan, intervenendo alla Camera ha detto che “il governo sta impoverendo il Paese e rappresenta un pericolo: questo lo dice la Commissione, perché ha invertito il processo di difesa dei risparmi che infatti sono oggi in pericolo. La responsabilità del fatto che il Paese è in queste condizioni è pienamente nelle vostre mani. Questa è una Manovra restrittiva, altro che espansiva”.

Il premier Giuseppe Conte, nell’informativa alla Camera sulla manovra, sostiene che, “nel caso in cui l’Ecofin dovesse decidere di aderire alla raccomandazione della Commissione, chiederemo tempi di attuazione molto distesi. Questo tempo ci servirà per consentire alla Manovra economica di produrre i suoi effetti sulla crescita e, grazie a questo, di ridurre il debito pubblico”.

Entro il 5 dicembre si dovrà riunire il Comitato economico finanziario, il braccio tecnico dell’Ecofin, vale a dire il Consiglio che riunisce tutti i ministri delle Finanze dell’Unione europea, per aprire formalmente la procedura di infrazione verso l’Italia. Bruxelles potrebbe scegliere di aspettare il 19 dicembre per fissare il punto di non ritorno. Cioè, il giorno in cui presentare le proprie raccomandazioni. È un modo per consentire all’Italia di una discussione parlamentare. Se dovesse andare male, l’appuntamento sarà fissato per il 22 gennaio, quando dall’Ecofin dovrebbe quindi arrivare il sigillo definitivo sulla procedura.

Aggiornato il 23 novembre 2018 alle ore 12:54