Incendio al Tmb Roma, nube di fumo invade la Capitale

Alle 4.30 di oggi le fiamme hanno avvolto lo stabilimento di trattamento dei rifiuti in via Salaria, a Roma. L’incendio ha colpito un capannone di circa duemila metri quadri. Si tratta dell’impianto di trattamento meccanico-biologico (Tmb) che si trova alla periferia nord-orientale della capitale. Sul posto sono intervenute dodici squadre di vigili del fuoco, per un totale di 40 uomini. Ma le operazioni di spegnimento sono ancora in corso. Si cerca di evitare la propagazione delle fiamme ai depositi vicini. Un’alta nube di fumo si è levata dallo stabilimento. Nella zona si avverte un odore acre.

L’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) lavora per monitorare la qualità dell’aria. È stata attivata un’unità di crisi tra il Comune, la Regione e gli enti interessati. Sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia Roma Montesacro, che indagano sull’accaduto. La Procura di Roma ha avviato una indagine. Il pm Carlo Villani, già titolare di un fascicolo sulla struttura nel quale si ipotizzava il reato di inquinamento ambientale e attività di rifiuti non autorizzata, si è recato per un sopralluogo sul luogo dell’incendio. Al momento è ancora prematuro stabilire la natura dolosa o colposa dell’incendio.

Da anni i residenti del quadrante Trieste-Salario denunciano malesseri a causa dell’aria irrespirabile. Domenica scorsa, gli abitanti di Villa Spada, Fidene, Serpentara e Colle Salario erano tornati a denunciare pubblicamente in piazza Sempione, a Montesacro, la situazione dei vari quartieri dopo aver raccolto una trentina di testimonianze consegnate ai pm. Per i cittadini il centro andrebbe fermato perché rappresenta “un'emergenza nazionale”.

La sindaca di Roma Virginia Raggi ha detto che sta “andando a verificare di persona la situazione. Voglio lanciare un appello a tutte le città del Lazio e alle altre Regioni per collaborare in questo momento, soprattutto alla vigilia di Natale, per supportare Ama nel risolvere temporaneamente e nel minor tempo possibile questa situazione. Sull’incendio sta indagando la Procura. Non mi pronuncio”.

L’assessore comunale all’Ambiente Pinuccia Montanari ha dichiarato che si cercano di “valutare le azioni da mettere in campo ed eventuali rischi per la popolazione”. In mattinata il Campidoglio ha emesso una nota attraverso cui invita la cittadinanza “per ragioni precauzionali, in attesa dei dati delle misurazioni dell’aria da parte di Asl e Arpa Lazio a chiudere le finestre laddove si percepisce odore, ma soprattutto evitare attività all’aria aperta ed evitare di consumare prodotti colti nell’area circostante all’incendio”.

Sul suo profilo Facebook, il presidente del Municipio III di Roma Giovanni Caudo, ha scritto che, “per precauzione, l’asilo a ridosso dell’impianto è chiuso. I vigili del fuoco ci hanno avvisato che non ci sono allarmi da nube tossica. Per precauzione comunque invito la cittadinanza del Municipio a tenere le finestre chiuse con particolare attenzione alle scuole che invitiamo anche a non far uscire i ragazzi in cortile. Invito, inoltre, le persone che hanno difficoltà respiratorie ad evitare di uscire all’aria aperta nelle zone esterne e prossime all’impianto”.

Il Tmb Salario è gestito da Ama, la partecipata dei rifiuti del Campidoglio. Riesce a trattare in media 600 tonnellate di rifiuti ogni giorno. Pari a un quinto della produzione giornaliera di rifiuti in città, che si attesta mediamente sulle 4.500 tonnellate.

Adriano Travaglia, presidente del comitato Villa Spada, è da anni impegnato sul territorio per chiedere la chiusura dell’impianto. “Fin dal 2011 – sostiene – combattiamo questa battaglia nessuno ci ha mai creduto lo abbiamo detto a tutti i tavoli e ultimamente anche alla Camera e al Senato. L’assessore all’Ambiente del comune, Montanari, uscendo da qui ha detto che adesso aprirà un tavolo di crisi, ma quando glielo abbiamo chiesto noi di mettersi attorno al tavolo non ci hanno voluto dare retta. Siamo preoccupatissimi per la salute di tutti i cittadini. Questo danno ambientale causato da loro, avrà conseguenze su di noi per anni”.

Secondo il coordinatore romano di Energie per l’Italia, Donato Bonanni, “su questa vicenda, il sindaco Virginia Raggi e il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, hanno delle grosse responsabilità”.

Aggiornato il 11 dicembre 2018 alle ore 14:28